Morto papa Benedetto XVI. Così Ratzinger “raccontava” De Gasperi

Alcide De Gasperi

Una grande personalità, che, in momenti storici di profondi cambiamenti sociali in Italia e in Europa, irti di non poche difficoltà, seppe prodigarsi efficacemente per il bene comune”; un uomo “formato alla scuola del Vangelo, capace di tradurre in atti concreti e coerenti la fede che professava”; uno “stimato uomo di governo”, “docile ed obbediente alla Chiesa” e insieme “autonomo e responsabile nelle sue scelte politiche, senza servirsi della Chiesa per fini politici e senza mai scendere a compromessi con la sua retta coscienza”. Così sabato 20 giugno 2009 Benedetto XVI  ricordava la figura di Alcide De Gasperi, lo statista democristiano che guidò “la ricostruzione dell’Italia uscita dal fascismo e dalla seconda guerra mondiale, ne tracciò con coraggio il cammino verso il futuro, ne difese la libertà e la democrazia e ne rilanciò l’immagine in ambito internazionale”.

Ricevendo i membri della Fondazione intitolata allo statista trentino – tra i quali la figlia Maria Romana, spentasi a Roma lo scorso marzo, e il senatore a vita Giulio Andreotti – il Papa aveva tracciato un ritratto dell’uomo politico, primo presidente del Consiglio della storia della Repubblica italiana. Lo aveva fatto a partire dalle “radici di tale solida testimonianza evangelica” che “vanno ricercate nella formazione umana e spirituale ricevuta nella sua regione, il Trentino, in una famiglia dove l’amore per Cristo costituiva pane quotidiano e riferimento di ogni scelta”.

Il Papa sottolineava inoltre – citando una lettera di De Gasperi alla futura sposa Francesca – che egli fosse affascinato dalla figura di Cristo: “Non sono bigotto e forse nemmeno religioso come dovrei essere; ma la personalità del Cristo vivente mi trascina; mi soggioga, mi solleva come un fanciullo”. Furono infatti “la fine sensibilità religiosa e la fede salda – aveva aggiunto Benedetto XVI – ad animarne costantemente “il pensiero e l’azione”. De Gasperi seppe, anche nei momenti “più caotici” della sua vita e comunque in “giornate oberate da impegni istituzionali” garantire “sempre largo spazio alla preghiera e al rapporto con Dio”.

In questa luce, Benedetto XVI ricordava l’intervento del giovane Alcide De Gasperi al primo Congresso Cattolico trentino, nel 1902, dove “tracciò le linee di azione apostolica che costituiranno il programma dell’intera sua esistenza: «Non basta conservare il cristianesimo in se stessi – egli disse – , conviene combattere con tutto il grosso dell’esercito cattolico per riconquistare alla fede i campi perduti»”. “Mi piacerebbe soffermarmi ancor più su questo personaggio che ha onorato la Chiesa e l’Italia – aveva confidato il Papa – ma mi limito a evidenziarne la riconosciuta dirittura morale, basata su un’indiscussa fedeltà ai valori umani e cristiani, come pure la serena coscienza morale che lo guidò nelle scelte della politica”.

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