Con l’avvicinarsi della notte di Capodanno, cresce la preoccupazione degli animalisti rispetto all’utilizzo di botti e fuochi d’artificio, e soprattutto al loro impatto diretto sulla fauna selvatica.
“Ogni anno i fuochi d’artificio e botti esplosivi causano vittime tra gli umani, ma ancor di più tra gli animali. Se per le persone esistono statistiche certe da fonti ospedaliere, per gli animali non esistono numeri, ma si possono stimare in decine di migliaia gli animali domestici che muoiono e che scappano, i selvatici che si feriscono, gli uccelli che, disorientati e impauriti, vanno a sbattere contro muri o tralicci dell’alta tensione”, spiega Carla Rocchi, presidente nazionale dell’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali), che per questo motivo ha scritto al presidente dell’ANCI, affinché i sindaci del Comuni italiani emanassero, e facessero rispettare, ordinanze che vietano vendita e utilizzo di articoli pirotecnici rumorosi, assicurandone l’effettiva attuazione.
Anche l’ENPA del Trentino ha quindi trasmesso a sua volta al “Consorzio dei Comuni trentini” il sollecito della presidente nazionale, “con la speranza che i Sindaci trentini sappiano dimostrarsi capaci di scelte illuminate, aprendo la strada al rispetto di tutti gli animali: selvatici, d’affezione, d’allevamento. Ma non solo: sperando nel rispetto dei più deboli, dei malati, degli anziani, di coloro che soffrono… un universo silenzioso che, a causa del divertimento di pochi, deve subire una pena ulteriore”.
“Scoppiare i botti – spiega ancora Carla Rocchi – è una pratica anacronistica che negli ultimi anni ha visto per fortuna una sensibilità crescente da parte di quei bravi sindaci che hanno emanato ordinanze di divieto. Ma non c’è ordinanza che possa rivelarsi davvero efficace in mancanza della consapevolezza e della responsabilità delle persone. Per questo Enpa invita tutti a rinunciare ai botti di Capodanno: ci sono molti modi di festeggiare l’inizio del nuovo anno, bisogna scegliere quelli sicuri e rispettosi della vita”.
Lascia una recensione