Il Polo infrastrutture del Gruppo FS, Rete Ferroviaria Italiana ed Italferr hanno predisposto un Piano di Monitoraggio Ambientale (Pma) per monitorare gli impatti della realizzazione della circonvallazione ferroviaria di Trento. La fase di valutazione “ante operam”, prima della costruzione dell’opera, è già cominciata: tra fine dicembre e inizio gennaio, avvisa la Provincia di Trento, si procederà con la prima campagna di monitoraggio “ante operam” relativa alle acque sotterranee e superficiali.
Il Pma è stato affinato con il contributo dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente (Appa). All’interno del Piano, sono definite le componenti ambientali da monitorare, il numero e le frequenze delle misurazioni da eseguire e le metodologie da applicare.
Tre le fasi previste dal Pma – ante operam, corso d’opera e post operam – con l’obiettivo di monitorare l’intero ciclo di realizzazione della circonvallazione, dalla costruzione alla fase di esercizio.
Per la fase ante operam – riporta la Pat – proseguono le attività di monitoraggio delle sorgenti avviate a novembre 2021 che consistono in misure di portata e rilevamento dei parametri idrochimici delle acque, in costante condivisione con il Servizio Geologico della Pat.
Inoltre, a seguito dei sopralluoghi propedeutici allo sviluppo delle campagne di rilievi dei target ambientali individuati nel Pma, è in corso l’iter burocratico per avviare, tra fine dicembre e inizio gennaio, la prima campagna di monitoraggio ante operam relativamente alle acque sotterranee e superficiali. A gennaio 2023 inizieranno le attività di rilievo e misura ante operam relative alle componenti atmosfera, rumore, vibrazioni e campi elettromagnetici.
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