Il presepe della curia di Trento si arricchisce di un nuovo personaggio. Questa mattina il presidente di Coldiretti Trentino Alto Adige, Gianluca Barbacovi, ha donato all’arcivescovo di Trento Lauro Tisi la statuina di una florovivaista.
“La florovivaista è simbolo delle imprese impegnate nella cura e nella manutenzione del nostro patrimonio verde e della biodiversità”, spiega la Coldiretti. “Un’idea inedita – aggiunge – per parlare di un’agricoltura plurale e differenziata, che produce cibo e insieme beni immateriali indispensabili per la qualità della vita”.
Ma la florovivaista è anche simbolo delle imprese che, dopo aver affrontato le difficoltà della pandemia e della guerra, si trovano a fare i conti con l‘aumento dei costi energetici, che travolge anche campi e serre. In Italia, il florovivaismo conta oltre 20mila imprese.
“Il Presepe è la rappresentazione della nascita di Gesù – ha affermato il presidente di Coldiretti Trentino Alto Adige, Gianluca Barbacovi – ma attraverso i suoi personaggi serve anche a raccontare la realtà della vita di tutti i giorni e quindi insieme al Bambinello troviamo fra gli altri, artigiani, casalinghe, filatrici, agricoltori, pastori e gli animali, dal bue all’asinello della Natività, dalle pecore alle caprette, dalle oche alle galline, fino a cani e gatti per rappresentare la multiforme dimensione del Creato che parte proprio dalla terra”.
Erano presenti, al momento della consegna del dono, anche il direttore di Coldiretti Trentino Alto Adige Enzo Bottos e il vicepresidente vicario dell’Associazione Artigiani e Piccole Imprese Stefano Debortoli, assieme alla vicepresidente aggiunta Barbara Tomasoni. “La statuina – ha detto Tomasoni – è stata creata con le mani e con il cuore da un artigianato che ha voluto trasmettere attraverso questo soggetto la speranza che il pianeta in cui viviamo venga preservato a dovere per le generazione future. Per noi questa occasione è motivo di grande orgoglio e soddisfazione”.
L’iniziativa è promossa da Coldiretti e da Confartigianato su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo è quello di aggiungere al presepe figure che parlino di presente, ma anche di futuro.
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