È una sentenza che le sigle sindacali Cgil e Cisl del Trentino accolgono “con soddisfazione” quella stabilita lunedì 19 novembre in Tribunale a Trento, con due condanne per associazione mafiosa per complessivi 18 anni di reclusione di Domenico Morello e Pietro Denise, che hanno scelto il rito abbreviato, nell’ambito del processo Perfido.
I giudici Tappeiner, Dorfmann e Secchi ha condannato i due imputati anche al pagamento dei danni d’immagine per le parti civili, riconoscendo a Cgil del Trentino e a Cisl, difese dagli avvocati Giovanni Guarini e Alessio Giovanazzi, un risarcimento di 50mila euro.
“Oggi come un anno fa confermiamo l’opportunità di esserci costituiti parte civile. Una scelta che dimostra la nostra netta presa di posizione contro i fenomeni criminali e l’impegno, anche sui luoghi di lavoro, a mantenere alta l’attenzione contro il rischio, più che concreto, che interessi mafiosi si approprino di spazi della nostra economia e comunità”, dichiarano i sindacati.
La decisione di oggi si pone sulla stessa linea di quanto deciso dal Tribunale nel febbraio scorso per gli imputati che avevano scelto il rito alternativo, ribadendo che i fatti e le condotte messe in atto a Lona Lases sono riconducibili ad un quadro criminale messo in atto da un’organizzazione di stampo ‘ndranghetista.
Per quanto riguarda il risarcimento del danno i sindacati confermano che verrà finalizzata al “sostegno di iniziative per la diffusione della cultura della legalità e il contrasto all’illegalità”.
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