Nel primo pomeriggio sono arrivate oggi a Trento dalla comunità camilliana di Treviso le reliquie del beato veneto Luigi Tezza (1841-1923), fondatore delle Figlie di San Camillo; nel centenario della sua morte saranno esposte fino al prossimo 7 gennaio nella chiesa dell’ ospedale di San Camillo dove l’Arcivescovo Lauro Tisi le ha presentate alla preghiera dei fedeli, della comunità camilliana e degli operatori sanitari, molto numerosi insieme alle autorità civili e politiche. “Dopo la morte del fondatore in Perù , le nostre consorelle arrivarono a Trento nel 1936 – ha osservato riconoscente suor Ani, superiora delle Figlie di San Camillo – ma ora ci ritorna attraverso queste reliquie, invitandoci a seguirlo sulle vie della carità”.
L’attualità del carisma è stata evidenziata da mons. Tisi nella Santa Messa animata dal coro con la sottolineatura di una dimensione materna, la tenerezza, nell’operato del beato Luigi: “Sono i tratti materni di Dio presentati dal Vangelo di oggi – ha detto nell’omelia – un Dio che consola, che abbraccia, che si prende cura di ognuno di noi”.
L’Arcivescovo ha osservato a proposito che mentre la fondatrice madre Giuseppina Vannini spiccava anche per la sua fortezza, il co-fondatore Tezza viene ricordato proprio per la capacità di prendersi cura delle persone e anche per la sua opera di direttore spirituale fra i poveri del Perù, dove era stato inviato nel 1900. Come avviene per molti beati e santi, anch’egli poi dovette patire delle amarezze per le calunnie provenienti dall’interno della comunità ecclesiale. Al punto da non poter più ritornare a casa: “Come Mosè nelle parole del card. Martini – ha notato don Lauro – il beato Luigi ha trovato però in Dio la sua Terra Promessa durante la sua vita in esilio”. Numerosi parroci e sacerdoti trentini, insieme ad altri religiosi e religiose (con il vicario per la vita consacrata, padre Maurizio Baldessari) si sono uniti nella preghiera e nella gioia con le Camilliane.
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