Concessioni idroelettriche, approvato il ddl di Tonina che stabilisce la proroga fino al 2029

In Consiglio provinciale è stato approvato con 19 sì, 9 non partecipanti al voto e 2 no il disegno di legge di Mario Tonina che rinvia dal 2024 al 2029 la scadenza delle concessioni dei grandi impianti idroelettrici.

Hanno votato no Job (maggioranza) e Degasperi (Onda). Non hanno partecipato al voto gli altri consiglieri di minoranza, tranne De Godenz (UpT) e Lorenzo Ossanna (Patt), che hanno espresso il loro voto favorevole.

L’assessore Tonina ha affermato che “la sospensione delle gare al 2024 portando la scadenza al 2029 è un tema sentito come ha dimostrato il dibattito in commissione e in aula”.

“Dibattito necessario – ha aggiunto Tonina – a sviscerare le obiettive difficoltà di questo passaggio ma che richiede il coraggio di osare. Anche se la strada non è del tutto spianata, ha detto ancora, con Roma c’è un’interlocuzione che ha dato la possibilità al Governo di capire di più di questa complessa tematica che riguarda noi, Roma e l’Europa”.

“Col nuovo governo – ha concluso Tonina – era d’obbligo muoversi perché l’immobilismo sarebbe stato un errore. Se la scadenza dovesse rimanere quella del 2024, la grande società pubblica è in grado di mettere in campo tutti gli interventi necessari. Con questo ddl potremmo avere più tempo per affrontare i cambiamenti epocali che ci troviamo davanti”.

“L’unico obiettivo è quello di prorogare di 5 anni le concessioni – ha dichiarato invece Degasperi, che ha votato contro il ddl – ma per gli investimenti 5 anni non sono nulla. Anche sul fatto che il ddl condurrebbe alla creazione di una società pubblica, la Giunta è poco credibile. Tutto rimane invece anche nelle mani delle più grandi società private trentine. Scelte che sono state fatte negli anni, ma la realtà è che paghiamo le bollette a queste spa. A testimonianza c’è il fatto che quando De si è trovata in difficoltà ha scaricato i costi sugli utenti. Mentre si parla di ritorno al pubblico, ci sono comuni come Cavalese che vogliono privatizzare le loro società elettriche”.

 

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