Ad accompagnare la veglia diocesana per le vocazioni che si terrà questa sera, giovedì 3 novembre, nella chiesa parrocchiale di Bolognano d’Arco sarà la figura di san Daniele Comboni che, originario di Limone del Garda, fin da giovane scelse di diventare missionario in Africa. L’appuntamento è alle 20.30, e il momento di preghiera sarà presieduto dall’arcivescovo Lauro Tisi.
San Daniele Comboni viene ordinato sacerdote nel 1854, tre anni dopo sbarca in Africa. Il primo viaggio missionario finisce presto con un fallimento: l’inesperienza, il clima avverso, l’ostilità dei mercanti di schiavi costringono Daniele a tornare a Roma. Mette poi in atto una incisiva opera di sensibilizzazione a Roma e in Europa e fonda diversi istituti maschili e femminili, oggi chiamati comboniani. Di nuovo in Africa nel 1868, Daniele può finalmente dare avvio al suo piano. Con i sacerdoti e le suore che l’hanno seguito, si dedica all’educazione della gente di colore e lotta instancabilmente contro la tratta degli schiavi. Scrive numerose opere di animazione missionaria e fonda la rivista Nigrizia che è attiva ancora oggi. Negli anni 1877-78 vive insieme con i suoi missionari e missionarie la tragedia di una siccità e carestia senza precedenti. Era l’anticipazione della morte sopraggiunta nel 1881. Nel 2003, nel giorno della canonizzazione, Giovanni Paolo II lo definì un “insigne evangelizzatore e protettore del Continente Nero”. Principalmente alla sua opera si deve se il cristianesimo in Africa ha oggi un futuro di speranza.
Il luogo deputato per la riflessione di questo mese, Bolognano d’Arco, non è casuale: vi ha infatti sede la Comunità delle Pie Madri della Nigrizia Missionaria. Le comunità parrocchiali, in tutto il territorio, sono invitate a unirsi in preghiera per tutte le vocazioni nello stesso giorno o in altra data. Tutti i dettagli degli incontri passati e i link per scaricare il libretto della celebrazione, a questo link.
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