È stata approvata all’unanimità dal Consiglio provinciale riunito nel pomeriggio di giovedì 27 ottobre la mozione presentata da Paolo Zanella (Futura), sottoscritta anche dai consiglieri del Patt Demagri e del Pd Zeni per il riconoscimento della vulvodinia e di altre patologie “invisibili” come la neuropatia del pudendo, dell’endometriosi e dell’adenomiosi, che possono risultare invalidanti, impattando sulla vita relazionale e sociale, in particolare delle donne.
La mozione, approvata con alcune modifiche concordate con l’assessora Segnana, impegna la Giunta a valutare, nell’ambito dell’assistenza aggiuntiva extra-Lea, l’inserimento delle malattie croniche della vulvodinia, della neuropatia del pudendo, dell’endometriosi di primo e secondo stadio e dell’adenomiosi anche alla luce di eventuali nuovi sviluppo a livello nazionale; ad avviare un accrescimento delle competenze di tutte le figure sanitarie che possono incontrare persone affette da queste patologie; a garantire un’adeguata assistenza in relazione alla specificità delle patologie sopra citate e promuovere specifici percorsi rivolti al personale dei consultori pubblici e al personale di medicina generale, al fine di favorire una prima informazione precoce e corretta delle patologie menzionate. La Giunta dovrà inoltre valutare l’istituzione di un registro provinciale finalizzato alla raccolta dati sulle patologie in questione, anche alla luce di eventuali nuovi sviluppo normativi a livello nazionale; e) a istituire dei registri provinciali finalizzati alla raccolta dati sulle suddette patologie; promuovere campagne di informazione e di sensibilizzazione periodiche, sulle problematiche relative a vulvodinia, neuropatia del pudendo, endometriosi e adenomiosi, volte a diffondere una maggiore conoscenza dei sintomi delle suddette patologie, soprattutto nelle scuole, a partire dagli istituti secondari di primo e secondo grado, al fine di ridurre il ritardo diagnostico; infine sollecitare la Conferenza Stato – Regioni affinché le suddette patologie siano al più presto inserite nei LEA nazionali.
L’assessora Segnana ha segnalato l’interesse politico emerso a livello nazionale e in altre regioni nei confronti di queste malattie invalidanti per la salute femminile. Di vulvodinia soffre una percentuale tra il 12 e il 16% della popolazione femminile. Si prevede l’inserimento di questa patologia in un registro nazionale che sarà costituito e nei Lea. In provincia di Trento la presa in carico di questa e delle altre patologie menzionate è assicurata dall’Apss. Vi sono specialisti che se ne occupano anche con il personale ostetrico. Vi sono anche rari pazienti maschi affetti da queste patologie. Vi sono due-tre pazienti all’anno affetti da vulvodinia che si rivolgono alle cure ospedaliere e vi è un percorso assistenziale apposito. Inoltre l’Apss è in fase di avanzata predisposizione di interventi ad hoc per chi è colpito da queste malattie del pavimento pelvico. Per questo l’assessora ha dichiarato il sì della Giunta a questa mozione.
Un importante primo passo verso il riconoscimento di queste patologie, che venerdì 28 ottobre saranno al centro, al Dipartimento di Lettere e Filosofia, di un convegno con esperti sul tema dal titolo “Vulvodinia e neuropatia del pudendo: intervento medico e azione politica: insieme per il riconoscimento e la cura“.
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