Sono otto i ristoranti trentini premiati come “chiocciole” dalla Guida alle Osterie d’Italia 2023 di Slow Food. Otto e dislocati in diverse valli del Trentino: Maso Santa Romina di Canal San Bovo, Osteria della Locanda Fiore di Comano Terme, Locanda delle Tre Chiavi di Isera, Ristorante Boivin di Levico, Lusernarhof di Luserna, Osteria Storica Morelli di Canezza di Pergine, Ristorante Nerina di Romeno e Rifugio Maranza di Trento.
La Guida alle Osterie d’Italia 2023 di Slow Food è stata presentata oggi, lunedì 24 ottobre, a Milano. Si tratta di un punto di riferimento per chi nella ristorazione ricerca il rapporto diretto con i cuochi e gli osti, il racconto dei piatti, le materie prime locali e l’autenticità di esperienze del territorio.
Sono 1730 i locali recensiti e 270 le osterie premiate. Le “chiocciole” sono state tutte confermate anche per questa edizione 2023. Questo riconoscimento va a premiare le osterie che rappresentano una “eccellenza” e incarnano i valori del buono, pulito e giusto.
In totale i locali trentini segnalati dalla Guida sono trenta. Tra questi tre novità: Maso Limarò di Calavino, l’Osteria dell’Ancino di Lavarone e l’Agriturismo Il Gallo di Patone di Isera. Spazio poi all’inserto speciale, riservato proprio alla provincia di Trento, dedicato alle malghe nel quale sono segnalate 18 realtà trentine.
Alle “chiocciole” è stato consegnato il premio in occasione della cerimonia di presentazione svolta al Piccolo Teatro Strehler. Cerimonia alla quale ha preso parte anche Denise Eccher, coordinatrice per il Trentino della Guida.
Una “intensa presentazione – racconta Eccher – in cui si è posta l’attenzione al valore dell’accoglienza apportando vari contributi tra cui Carlin Petrini che ha sottolineato il concetto di accoglienza sincera in armonia con la propria identità, Barbara Nappini, Presidente di Slow Food Italia, con il concetto di bene comune e condivisione di un’esperienza in un sistema alimentare che disegni un futuro migliore per tutti. Carlo Bogliotti, amministratore delegato di Slow Food Editore, ha sottolineato il valore del rimanere uniti rimarcando il fatto che editore e osteria sono accomunati dalla rappresentazione di un ‘superfluo indispensabile’. Si sono susseguiti poi vari osti ed ostesse che hanno raccontato grazie anche a Matteo Caccia, conduttore, il proprio modo di intendere l’accoglienza. Tanti i premi speciali assegnati e spazio ai racconti regionali e alle chiocciole di tutta Italia”.
“Crediamo fortemente – ricorda Tommaso Martini, Presidente Slow Food Trentino – che l’osteria sia sempre più un fondamentale baluardo di promozione e valorizzazione dei territori. Gli osti e i cuochi sono i primi ambasciatori delle nostre valli e montagne nei confronti di turisti e residenti, con le loro produzioni di qualità e culture enogastronomiche. Propongono una cucina autentica, realizzata con materie prime locali, sostenendo le economie delle nostre valli e contribuiscono in questo modo al mantenimento del paesaggio, custodito da agricoltori e allevatori, e delle microeconomie. Questo mondo gli osti sono poi capaci di raccontarlo e trasmetterlo diventando importantissimi strumenti di promozione turistica. Tutto ciò ancor più vero nella congiuntura attuale nella quale sarà la capacità di fare sistema nei territori la chiave per superare le criticità post covid, la crisi energetica, le prospettive non rosee del turismo invernale nella morsa dei cambiamenti climatici”.
La presentazione ufficiale della guida in Trentino è prevista per martedì 8 novembre presso il MUSE, Museo della Scienza di Trento. Saranno presenti quindici osterie ed ognuna proporrà un proprio piatto rappresentativo in una cena itinerante che sarà accompagnata dai vini autoctoni, in particolare dall’Enantio a piede franco, da poco divenuto Presidio Slow Food, e il Nosiola della Valle dei Laghi (anche nella versione Vino Santo a sua volta Presidio Slow Food). Le iscrizioni alla presentazione sono aperte, è necessario scrivere a slowfoodadigegarda@gmail.com.
Lascia una recensione