“Non siamo in piazza per esprimerci sulle elezioni perché non crediamo in questa modalità di fare politica e non ci riconosciamo in nessun partito che sta facendo campagna elettorale. È chiaro però che nessuno sta trattando a sufficienza il problema dei cambiamenti climatici”.
È partita questa mattina, poco dopo le 9.30, la manifestazione dei Fridays for Future, che tornano a chiedere la giustizia climatica a pochi giorni dalle elezioni politiche del prossimo 25 settembre.
“Parliamo di come vivere il territorio in maniera consapevole, di quanto le Olimpiadi 2026 siano un progetto dannoso – spiega Alberto di Fridays for Future Trento, che ha raccolto l’appello per lo sciopero globale per il clima – dell’estate passata che ci ha fatto capire quanto il cambiamento climatico provochi eventi estremi non solo nei territori più poveri e colpiti ma anche nel nostro Trentino e di come il turismo di massa stia distruggendo il territorio”.
Tra i manifestanti anche un gruppo di 10 giovani del gruppo scout Agesci Rovereto 1: “Crediamo in questa nuova generazione e pensiamo che ci sia ancora una possibilità di salvare il pianeta”.
L’Agesci ha aderito infatti alla manifestazione: “Abbiamo scelto di scendere in piazza, in un’allegra ma determinata forma di protesta, insieme ai movimenti di Fridays for Future ed Extinction Rebellion e alle molte altre persone e realtà che condividono il nostro stesso desiderio di cambiamento”, ha scritto il Consiglio regionale del Trentino Alto Adige.
Questa mattina i giovani sono scesi in piazza non solo per il clima: “Vogliamo portare le voci di quei ragazzi che hanno perso la vita mentre svolgevano l’alternanza scuola lavoro”, hanno scandito i manifestanti. “La nostra lotta è una sola, ed è una lotta per una vita degna”.
Sono state menzionate la recente alluvione nelle Marche, “che ha dimostrato che i cambiamenti climatici imperversano in tutto il mondo”, e il crollo del seracco glaciale della Marmolada. “È il momento di dire basta a tutto questo – hanno affermato i manifestanti -. Oggi studenti e studentesse scendono in piazza per la giustizia climatica, ma anche contro l’alternanza scuola lavoro, con Lorenzo, Giuseppe e Giuliano. Non possiamo rimanere indifferenti di fronte a tutto questo perché non c’è una divisione tra questi temi: il capitalismo è un sistema che ci ammazza, dobbiamo agire insieme per un mondo più equo, libero dalle grandi multinazionali e dai grandi ricchi”.
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