Quando la musica “entra in cava”. È il caso dell’evento “Musica che fuor di vena spiccia”, in programma a Fornace (presso Unioncave, in località Pianacci) nella serata di martedì 20 settembre, nato dalla collaborazione tra Comune di Fornace, il neonato consorzio turistico C.O.Piné e l’associazione di formazione musicale “Vox Cordis”, realtà culturale del territorio impegnata nella diffusione e nella valorizzazione della musica antica.
L’evento musicale ripercorre l’appassionata vicenda di Tancredi e Clorinda, i sapori di vini e prodotti locali a suggellare l’imprescindibile legame con il territorio. La serata si aprirà alle 19 con una degustazione di prodotti locali proposta dai produttori dei Cembrani doc, e vedrà protagonisti i vini autoctoni della valle.
Il tempo di ammirare le suggestioni del contesto valorizzate dai giochi di luce al calar della sera per attendere l’inizio, dalle 20, dello spettacolo musicale in stile rappresentativo dedicato alla nota vicenda bellico-amorosa tratta dalla Gerusalemme Liberata e dai madrigali del settimo libro di Claudio Monteverdi.
Una serata all’insegna della musica antica inserita all’interno di un contesto che ne amplifica l’espressione coinvolgente e passionale e che, appunto, “fuor di vena spiccia”. Attraverso la valorizzazione dello scenario cava si intende promuovere, per il tramite dell’arte, un ambiente che per sua natura è sempre stato considerato un luogo deputato esclusivamente al faticoso lavoro manuale.
Il progetto comporta una parziale modifica del contesto ospitante, che nell’ideale comune appare molto lontano da qualunque forma di espressione artistica. In questo senso nell’ottica del lavoro di rete si è instaurata una collaborazione tra le imprese locali del porfido, l’amministrazione comunale, C.O.Piné e l’associazione culturale “Vox Cordis”, allo scopo di unire, in vista di un fine comune, realtà caratterizzate da competenze e ruoli diversi.
“Il porfido rappresenta un patrimonio di importanza centrale per la nostra Comunità, fonte di lavoro e di prestigio nazionale e non solo, ma che in questa particolare occasione – ha evidenziato Mauro Stenico, sindaco di Fornace – darà vita a un teatro naturale aperto all’arte, dimostrando così il possibilissimo connubio fra una pietra pregiata e la cultura. L’arte del porfido si unirà a suo modo a quella che per secoli fu considerata da filosofi e intellettuali come una delle massime arti liberali, ovvero la musica. Siamo orgogliosi di poter raccontare la nostra Comunità anche attraverso questa proposta”.
“La musica, regina delle arti, è il potente mezzo che si è scelto per valorizzare la cava”, ha aggiunto Mauro Cristelli, direttore artistico di “Vox Cordis”. “Essa, tra le ‘Muse’,
rappresenta la principale forma di espressione che beneficia delle caratteristiche acustiche di tale contesto, l’ambiente inoltre offre la possibilità di esaltare le emozioni che la musica, come linguaggio degli affetti, esprime in maniera naturale”.
L’opera proposta rappresenta il fulcro nodale di un trapasso epocale tra Rinascimento e Barocco, tra il secolo della musica vocale pura e quello della vocalità concertante, ovvero con strumenti in funzione d’accompagnamento ma con identità melodica autonoma. Una musica non più dunque concepita secondo astratti schemi di pensiero, bensì confrontata e regolata dagli spiriti della parola.
Al centro dello spettacolo “Musica che fuor di vena spiccia” vi è il combattimento di Tancredi e Clorinda, steso su alcune ottave tassesche, offre esempi illustri dello stile ‘concitato’ e dell’aderenza al testo di Monteverdi. Tutto trova immediato riscontro nella parola: i preliminari del duello, il movimento del cavallo, gli accenti aspri della singolar tenzone, lo sfinimento, l’ira, la ripresa delle ostilità sino al loro compimento estremo, la finale amara sorpresa, lo scoramento, il trapasso della convertita Clorinda verso un intravisto cielo beatifico.
Novità dell’espressione e novità dello stile, ovvero di contenuto e forma, e che si pone alla confluenza di futuri sviluppi storici. L’evento, concepito come una prima edizione per poi tradursi in un calendario di appuntamenti da riproporre ogni anno con proposte rinnovate, diventa così una nuova occasione di turismo attraverso la valorizzazione di un prodotto che, per tradizione, ne segna l’immagine e la storia a livello nazionale e internazionale. Il tutto valorizzando il singolare accostamento alla musica barocca, il mezzo per coinvolgere e avvicinare un ampio pubblico grazie alla sua stessa bellezza e all’innovazione del contesto in cui viene eseguita.
Lo spettacolo musicale è offerto gratuitamente al pubblico, previa prenotazione tramite sezione dedicata sul sito Apt (qui il link), mentre le degustazioni proposte dai Cembrani Doc sono a pagamento.
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