È cominciata nell’antica abbazia benedettina di Monte Corona, la parrocchia più settentrionale della diocesi di Perugia, la prima giornata da arcivescovo del trentino mons. Ivan Maffeis. Pochi minuti prima delle 10 ha percorso a piedi, inizialmente da solo, un simbolico viale d’ingresso, nella campagna umbra colorata da un sole tiepido. Vestiva per la prima volta l’abito vescovile con lo zucchetto e la fascia rossa. Al collo una semplice croce pettorale, quella che Giovanni Paolo II donava ai giovani vescovi.
“Benvenuto fra noi, eccellenza!” è stato il saluto dell’amministratore diocesano mons. Marco Salvi, che ha retto la diocesi in questa fase di passaggio dopo il card. Gualtiero Bassetti, già presidente della CEI e amico di don Maffeis.
Sul sagrato le parole di accoglienza del sindaco di Umbertide, Luca Galizia: “Sappiamo quanto lei è attento alle persone più deboli e siamo sicuri che potremo collaborare per affrontare i problemi delle nostre famiglie e dei giovani”. “Spero di essere all’altezza per poter lavorare insieme secondo le indicazioni che il sindaco ci ha dato”, ha risposto don Ivan che ha salutato l’anziano parroco don Renzo Piccioni Pignoni, da 52 anni a Monte, i monaci del vicino eremo, una delle tante comunità che tengono viva la spiritualità monastica della Chiesa umbra.
Numerosi anche i parrocchiani con gli ospiti del villaggio Santa Caterina. Don Ivan ha sostato da solo in preghiera inginocchiandosi a baciare il crocifisso che testimonia la fede antica della diocesi di Perugia.
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