È stato inaugurato martedì 6 settembre a Rovereto, all’ex Manifattura, il nuovo spazio di CeRiSM, il Centro di Ricerca “Sport, Montagna e Salute”, istituito dall’Università di Verona in collaborazione con Trentino Sviluppo.
“Quello di oggi è un ulteriore tassello in un mosaico più ampio, che vede Rovereto impegnata da anni nell’investire su quelle che sono le sue storiche vocazioni, immaginando e capendo che attraverso queste stesse può programmare il suo futuro e quello di un territorio più ampio”, ha detto il Sindaco di Rovereto, Francesco Valduga: “La vocazione alla formazione e alla cultura di una città che ha saputo dotarsi delle scuole di ogni ordine grado, nella convinzione che attraverso la formazione e attraverso la cultura si migliora la comunità. Un Centro di Ricerca non è solo un luogo di studio, ma il fulcro di un sistema dove si crea innovazione, dove si sviluppano idee e collaborazioni che possono generare impresa, in un settore come quello dello sport, che mette il benessere fisico e psicologico, ma anche sociale al centro. Progetti come questo hanno una ricaduta importante non solo lì dove si collocano, ma su un contesto molto più ampio”.
All’inaugurazione è intervenuto anche Pier Francesco Nocini, Rettore dell’Università di Verona, che ha ricordato la storia del Centro, nato dalla collaborazione tra l’Università di Trento e quello di Verona e il cui seme è stato piantato nel 1994, grazie alla visione dell’allora Rettore Fabio Ferrari. Nocini ha voluto rivolgere un plauso allo staff dell’Ateneo, all’amministrazione provinciale di Trento, e alla Giunta di Rovereto, mentre il Rettore dell’Università di Trento, Flavio Deflorian, ha parlato di un “passo nel futuro”, attraverso una iniziativa che ha radici lontane e uno stile, fatto di collaborazione tra Istituzioni e Università, che dimostra attenzione a tutte le realtà sul territorio.
“Insieme all’Università di Trento – ha ricordato ancora il sindaco -, stiamo anche lavorando, attraverso un bando PNRR, alla creazione di uno studentato che sarà funzionale alla crescita dell’Accademia sul territorio”. Valduga ha anche ricordato come il CeRiSM sorga lungo un asse, quello del Leno, dove vi sono le strutture sportive che permettono di unire la ricerca all’attività pratica, e che si ricollega poi con quello nord-sud, dove vi sono le sedi culturali e istituzionali della città. “E’ una sinergia che ancora una volta ci parla di una città capace di essere attrattiva, mettendo in dialogo i tanti mondi, dall’Università alle Istituzioni, dalle molte Associazioni ai singoli cittadini. Dobbiamo ringraziare tutti coloro che hanno lavorato negli anni affinché fosse possibile e augurare buon lavoro a chi qui svolgerà la propria attività,”.
Una soddisfazione espressa anche dalla Vicesindaca e assessora Giulia Robol: “Insieme al percorso avviato con l’Università di Trento, stiamo rafforzando sempre più la collaborazione con quella di Verona nell’ambito della didattica. Stiamo lavorando per la creazione dello studentato, un luogo che possa essere una casa per tutti quei giovani che scelgono la nostra città per completare un percorso di studi che si arricchirà di nuove proposte, incentrate sulla formazione e sul benessere, legate all’offerta universitaria roveretana”.
Il Direttore del CeRiSM, Federico Schena, ha infine parlato del percorso personale avviato con Rettore Fabio Ferrari, con la scelta di dare vita a un corso in scienze motorie, quando ancora non se ne parlava. Ha ricordato l’attenzione del CeRiSM al mondo dello sport trentino, in primo luogo della montagna, già dal suo albore, ma ha detto che l’obiettivo del centro è quello di essere un centro di ricerca internazionale, attento non solo allo sport di montagna ma a tutte le dimensioni dello sport. Uno sviluppo portato avanti con la scienza, con la didattica, con l’attrezzatura unica che a Rovereto si può trovare.
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