Via libera alla richiesta di finanziamento pubblico della funivia che collegherà Trento al monte Bondone. Lo ha annunciato la giunta provinciale in conferenza stampa mercoledì 31 agosto: vista la sostenibilità del progetto “dal punto di vista tecnico, economico e delle prospettive future di gestione”, è stata approvata la delibera che dà l’ok alla richiesta di finanziamento al Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili.
La domanda di finanziamento riguarda, per ora, il primo lotto dell’opera per un costo di 37milioni di euro circa, su quasi 75milioni complessivi, per il tragitto che va dalla città al sobborgo di Sardagna.
Se il Ministero dovesse dare il via libera definitivo, le risorse stanziate saranno la base di partenza per realizzare attraverso il partenariato pubblico-privato tutta l’infrastruttura che, partendo dal fondovalle, raggiungerà Vason.
Una prima tappa che è stata raggiunta dopo l’approvazione degli esiti dello studio di fattibilità e del progetto preliminare, frutto del lavoro di un gruppo congiunto di Trentino Sviluppo, Provincia e Comune di Trento.
“Il lavoro svolto è cruciale per il percorso concreto verso un’infrastruttura prevista nel protocollo siglato tra le due amministrazioni, comunale e provinciale”, ha precisato l’assessore provinciale a turismo e sport Roberto Failoni. Secondo l’assessore, la funivia “può rappresentare un enorme salto di qualità per il capoluogo”: si darebbe così “una risposta complessiva ai temi che riguardano la crescita turistica della montagna di Trento”.
Il privato verrà invece individuato attraverso una manifestazione di interesse, e dovrà realizzare l’intero tracciato. “Lo scopo condiviso è far decollare un’opera attesa – ha aggiunto l’assessore agli enti locali e ai trasporti Mattia Gottardi – che può dare un valore aggiunto decisivo a Trento nella direzione di una mobilità sostenibile per il futuro del collegamento con i sobborghi e la frequentazione della montagna. Aumentando anche l’attrattività delle nostre ‘terre alte’ vicine alla città”.
Il presupposto per avere il contributo del Ministero è che almeno il 35% del costo sia pagato dalle tariffe dell’utente e, secondo lo studio trasportistico, i flussi di traffico prospettici dovrebbero consentire una copertura del 40% dei costi. Sempre da quest’analisi emerge che il primo tratto (Trento-Sardagna) potrebbe intercettare 600mila passeggeri annui e il secondo (fino a Vaneze e Vason) 900mila, che si traducono rispettivamente in 900mila euro e 1 milione e 300mila euro di incassi.
Una funivia non ad uso solo turistico, ma anche un mezzo di trasporto pubblico locale che assumerebbe la funzione svolta oggi dalla Trento-Sardagna con un miglioramento in chiave di funzionalità e localizzazione: in quest’ottica è stato pensato anche il collegamento urbano tra sinistra e destra Adige presso il polo intermodale ex Sit. Un servizio che poi si estenderebbe anche alle località di Vaneze e Vason, escluse dall’attuale funivia, e ai relativi residenti e fruitori turistici.
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