Fp Cgil del Trentino esprime “apprezzamento” per l’aumento dei posti di formazione per infermieri e Oss a livello provinciale annunciato dalla giunta venerdì 26 agosto. Come già fatto dall’Ordine provinciale delle Professioni Infermieristiche, Luigi Diaspro e Alessandro Lazzarini, segretario generale e funzionario del settore Apss della Fp Cgil del Trentino, sottolineano che questa misura non basta.
“Nell’esprimere il nostro apprezzamento per queste misure, ci pare altrettanto doveroso sottolineare come le stesse siano ancora insufficienti – affermano Diaspro e Lazzarini -, poiché non riusciranno a compensare la gravissima carenza di personale, sia di infermieri che di Oss, che sta mettendo in ginocchio il Sistema sanitario trentino. Testimonianza ne sono le difficoltà negli ospedali e nelle Apsp, dove non si riescono più a garantire i servizi fondamentali e la stessa qualità di assistenza che è stata sinora un fiore all’occhiello del territorio”.
L’aumento dei posti di formazione per i futuri professionisti del mondo della sanità è contenuto nell’aggiornamento del Piano triennale della formazione degli operatori del sistema sanitario provinciale. Per gli infermieri si parla di un incremento di 40 posti: si passa dai 140 attuali ai 180 del 2023/2024. Stessa dinamica per i futuri Oss, che saranno più di 200 se si includono le persone che verranno formate al serale di Rovereto dell’Opera Armida Barelli.
“Problematiche ancora più evidenti – sottolineano Diaspro e Lazzarini – dopo le voci di possibili spostamenti di residenti da alcune Apsp ad altre: comporterebbero gravi conseguenze per gli stessi residenti, già fragili per età e patologie pregresse, che verrebbero pericolosamente destabilizzati da un repentino cambio di ambiente di vita e creerebbe un pericoloso precedente. Contiamo naturalmente sulla smentita dell’assessora Segnana, anche se tutto fa temere eventi non impossibili e paventati anche da Upipa in tempi non sospetti”.
Fp Cgil sottolinea di aver denunciato a più riprese “la mancanza di lungimiranza della parte politica trentina” e di aver indicato “come il personale debba diventare un vero e proprio LEA (livello essenziale di assistenza) per l’assistenza sul territorio”.
“Per fare questo occorre investire e connettere il sistema universitario e scolastico ai fabbisogni del territorio – concludono Diaspro e Lazzarini di Fp Cgil – in fatto di personale qualificato e accessi al sistema socio sanitario. Occorrono quindi più coraggio e più risorse: 40 infermieri in più è solo un primo passo“.
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