È morta Elisa Grazioli, la stilista trentina che amava l’Africa

Elisa Grazioli assieme a Neema, la bambina tanzana che aveva adottato

Aveva 42 anni e una grande passione per la moda e per l’Africa, dove era stata per la prima volta nel 2011 con l’associazione “Albero di Cirene” di Bologna, e poi anche grazie al Gruppo missionario Alto Garda e Val di Ledro, di cui facevano parte anche la mamma Paola e il papà Clerio.

Elisa Grazioli si è spenta lunedì 22 agosto dopo un periodo trascorso alla Casa Hospice Cima Verde. Lascia il marito Pierluigi e i figli Francesca e Martino.

La sua è una storia di impegno e di coraggio che, negli anni, è stata raccontata anche dal settimanale “Vita Trentina”. Elisa, laureata in “polimoda” a Firenze, con un master da stilista, dopo dieci anni di lavoro a Bologna per una multinazionale dell’abbigliamento USA, aveva deciso di lasciare tutto e partire in Africa dopo le esperienze maturate come volontaria.

In Tanzania, a Iringa, aveva conosciuto la missione delle Suore Teresine del Bambin Gesù, a cui ha dedicato 14 mesi della sua vita. Nell’orfanotrofio delle Suore Teresine erano accolti un’ottantina di bambini fino ai sei anni, tra cui Neema, che in lingua Swahili significa “grazia”, una bambina disabile che all’epoca aveva 5 anni. Con lei è stato amore a prima vista. “Nel gruppo dei piccoli, da me seguiti, c’è anche Neema – scriveva -, una bimba che ha bisogno di assistenza e non è autosufficiente. Abbiamo deciso di adottarla a distanza e aiutarla nel suo percorso. Grazie anche alla collaborazione delle suore siamo riusciti a trovare un centro specialistico per bambini con problemi come i suoi. Ora io e lei siamo inseparabili”.

Assieme a un’associazione locale, Neema Craft, Elisa aveva lavorato per sviluppare una linea di abbigliamento femminile che mescolasse diversi stili, racchiudendo i colori caldi e la vivacità dell’Africa e l’eleganza della moda italiana. Già nel primo periodo in Tanzania, nel 2011, aveva aperto una “guest house” con un bar e un negozio dove vendeva capi d’abbigliamento prodotti assieme a persone con disabilità.

Elisa aveva aperto anche un blog, www.unatwigaintanzania.blogspot.it, dove “twiga” sta per “giraffa”, per far conoscere la sua attività. A Trento, poco prima della partenza per i 14 mesi in Tanzania, aveva esposto dei capi d’abbigliamento per donna che aveva realizzato nel suo laboratorio e aveva organizzato una mostra. “Si nota chiaramente che c’è un gruppo di supporto alle spalle: Elisa non è sola e si rimane stupiti – è una bella scoperta, mette ali alla speranza – perché questa bella giovane donna trentenne non si accontenta del suo lavoro di stilista, ma chiede di più alla vita, orizzonti più vasti, ideali di altruismo che rendono il suo sguardo orgoglioso e anche sereno e felice”, si legge in un articolo di Roberto Moranduzzo del 2012.

I funerali di Elisa Grazioli saranno giovedì 25 agosto alle 10 alla Chiesa di San Carlo, a Trento.

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