“Come Ezechiele, egli ha coltivato la fede nel Dio della vita che si prende cura del suo popolo”. Così l’arcivescovo di Trento Lauro Tisi ha ricordato Alcide De Gasperi a 68 anni dalla sua morte avvenuta nella sua casa natale, a Pieve Tesino, in occasione della Messa che ha celebrato venerdì 19 agosto nella chiesa parrocchiale di Borgo Valsugana.
Monsignor Tisi ha attribuito allo statista trentino le qualità che la Scrittura affida al profeta Ezechiele, autore della prima lettura liturgica di venerdì 19. È la “sobrietà”, a detta di don Lauro, la virtù maggiore di De Gasperi, che pure possedeva “una visione in grado di inserire il particolare nell’universale”.
“Purtroppo oggi – ha constatato con amarezza l’arcivescovo Tisi – a decidere è il dettaglio, mentre gli uomini grandi non si lasciano piegare dai particolari, ma guardano la vita nella sua complessità. Sapendo che Dio abita la nostra vita, così come la vita di un popolo, di una nazione”.
“Questo gigante – ha aggiunto monsignor Tisi – ha vissuto spesso nella solitudine, non è stato capito anzitutto dai suoi. Ma non ha mai perso la certezza che la pienezza si ottiene nel vivere destinando la vita e tenendo sempre davanti la concretezza del volto delle persone che va ben oltre le contraddizioni delle narrazioni social”.
Durante la Messa don Lauro ha ricordato anche Maria Romana, figlia di De Gasperi, venuta a mancare a fine marzo (qui l’articolo), così come monsignor Armando Costa, che è stato grande cultore di De Gasperi e tra i più convinti promotori della causa di beatificazione: anche lui venuto a mancare quest’anno.
Maria Romana De Gasperi è stata ricordata anche in occasione della “Lectio Degasperiana” del 18 agosto dal presidente della Fondazione Trentina Alcide De Gasperi Giuseppe Tognon. “Ciò che ha fatto per curarne la memoria va al di là dell’affetto per un padre”, ha detto Tognon in conclusione della Lectio Degasperiana, che quest’anno ha visto come relatore il politologo ed esperto di relazioni internazionali Sergio Fabbrini.
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