Ferrovia Rovereto-Riva, la Provincia chiede che l’opera sia inserita nel documento strategico

Il fiume Sarca e la città di Arco. Foto © Gianni Zotta

Un’opera strategica, di valenza europea, che potrà favorire lo sviluppo dell’area turistica dell’Alto Garda Trentino e le connessioni attraverso la linea del Brennero verso il Nord Europa e nel resto del Paese.

Queste considerazioni hanno portato la Provincia di Trento a chiedere l’inserimento del collegamento ferroviario Rovereto-Riva nel documento strategico della mobilità ferroviaria concordato tra lo Stato e la Rete ferroviaria italiana.

“Non si tratta solo di un collegamento locale, ma europeo – ha precisato il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti -, che permetterebbe ai passeggeri di salire in treno a Monaco e scendere a pochi passi dalle spiagge del Garda. Un’opera dunque che va nella direzione di una maggiore sostenibilità ambientale e che può aiutare l’immagine del Trentino a livello internazionale, dando una risposta al problema del traffico nel Basso Trentino e migliorando la qualità della vita”.

Fugatti ha sottolineato anche “l’importanza del percorso condiviso tra amministrazione provinciale, Rfi e ministero” per dare il via alla progettazione e proseguire gli approfondimenti sulla compartecipazione finanziaria. Nei mesi scorsi, a Riva del Garda era stato reso noto uno studio di fattibilità.

Secondo i dati aggiornati, l’opera comporterebbe un investimento immediato di 230milioni di euro, su un totale di costi calcolati di 317milioni di euro, per una ricaduta complessiva in termini di benefici economici di 450milioni di euro.

È “assolutamente condivisibile”, secondo il viceministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Alessandro Morelli, “la richiesta che giunge dalla Provincia sull’inserimento nel documento strategico della mobilità ferroviaria, che contiene tutti gli interventi pianificati per passeggeri e trasporto merci sul territorio nazionale”.

L’inserimento rappresenterebbe “un’ulteriore opportunità per sostenere in modo ecologico la crescita del turismo sul Garda, vicina a risultati storici”, ha aggiunto Morelli. “Lo dicono – ha aggiunto – i numeri del trasporto pubblico lacustre, prossimi a superare il record del 2019, già un anno eccezionale del turismo pre-Covid. Un milione e 400mila persone trasportare finora nel 2022, 55mila veicoli, 42mila biciclette (+30%), che corrispondono all’intera quota di 3 anni fa. Il totale delle due ruote a bordo dei traghetti potrebbe arrivare ad un totale di 60mila a fine anno”.

Roberto Andreatta, dirigente del Dipartimento Territorio e Trasporti della Provincia, ha parlato di “un’analisi costi-benefici assolutamente positiva per l’opera”.

“La nuova linea – ha aggiunto Andreatta – secondo le stime potrebbe avere una capacità di trasporto media al giorno di 6700 passeggeri e momenti di picco di 10mila. Per fare un raffronto, prima del Covid la linea della Valsugana trasportava 5.500 passeggeri con 42 corse, mentre la Brennero tra Trento e Verona si attesta su 15mila passeggeri, per un centinaio di treni al giorno”.

Ecco quindi che, secondo le stime, “l’opera permetterebbe di dare respiro a un’area che per via del suo grande richiamo turistico – ha concluso Andreatta – vede transitare nelle 2 direzioni una media giornaliera di 19.533 veicoli a Loppio e 12.132 a Nago-Torbole, con valori di picco rispettivamente di 29mila e 22mila”.

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