Non solo la Lectio del politologo ed esperto di relazioni internazionali Sergio Fabbrini, sul tema de “Il ritorno della guerra in Europa. De Gasperi 70 anni dopo”: ad arricchire la XIX edizione della Lectio degasperiana, anche l’appassionato ricordo che Giuseppe Tognon, presidente della Fondazione Trentina Alcide De Gasperi, ha voluto dedicare alla figlia primogenita dello statista, Maria Romana De Gasperi, recentemente scomparsa.
“Si entra e si esce da questa vita. E allora ho sentito il dovere di chiedere la pazienza di ascoltare i pensieri sulla vita di una donna particolare. Il titolo è “Una De Gasperi”. Maria Romana era una De Gasperi, scomparsa quest’anno a 99 anni. Ciò che una figlia ha fatto per curarne la memoria va al di là dell’affetto per un padre”, ha esordito Tognon, ripercorrendo la vita di Maria Romana, strettamente intrecciata alla storia di famiglia, a partire da un’infanzia si è sviluppata nella preoccupazione per il fascismo, che minacciava il padre. “Crescendo Maria Romana decise di mettersi al suo fianco, si potrebbe dire quasi per proteggerlo. Si laureò nel frattempo in Lettere alla Sapienza. Seguì il padre in molti viaggi in Italia e all’estero, incluso quello negli Stati Uniti nel 1947, che sancì l’ingresso dell’Italia nell’alleanza atlantica”.
Maria Romana sposò l’ingegnere torinese Pie ro Catti ed ebbe tre figli, tra cui Paolo, presente alla Lectio, e quattro nipoti diretti. “Mi piace pensare che Alcide De Gasperi fu un esempio di un padre nuovo, non padre padrone, ma un uomo che non si vergognava dei propri sentimenti”, ha proseguito il presidente della Fondazione: “Il 19 agosto del 1954, De Gasperi morì, e Maria Romana cominciò l’operazione di memoria della storia del padre. Con il sostegno della madre Francesca, si immerse tra migliaia di documenti traendone la prima vera biografia paterna, De Gasperi uomo solo. È difficile dire cosa sarebbe oggi la memoria di Alcide De Gasperi senza l’opera di sua figlia”.
Maria Romana, però, non va certo ricordata solamente in quanto figlia, ha tenuto a puntualizzare Tognon, concludendo il suo intenso intervento: “Sarebbe sbagliato ricordare Maria Romana come sola biografa di suo padre. Percorse il Paese da nord a sud, parlando ovunque. Curò per anni una rubrica settimanale sul giornale Avvenire. La sua figura di memoria degasperiana visse sempre al di fuori dei partiti politici. Diceva che per servire il bene comune talvolta è preferibile fare un passo indietro”.
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