Sono ancora in corso le operazioni di accertamento dei danni causati dal maltempo che ha colpito la Val di Fassa venerdì 5 agosto. Oggi, a una settimana di distanza, la giunta provinciale ha dichiarato lo stato di calamità per i territori dell’Alta Val di Fassa che sono stati interessati dal nubifragio.
Quando la stima dei danni sarà completata, con un preventivo della spesa necessaria per gli interventi di ripristino e sistemazione, la giunta stabilità i criteri e le modalità di accesso a contributi e indennizzi.
Sono in corso diversi lavori di ripristino in somma urgenza, sia per la viabilità sia per la riduzione del rischio residuo, in regime di prevenzione urgente.
Il nubifragio aveva colpito in particolare i comuni di Campitello di Fassa, San Giovanni di Fassa e Mazzin. Tra le 17.15 e le 19.45 del 5 agosto a Monzon erano stati misurati più di 123 millimetri di pioggia, di cui più di 100 millimetri caduti tra le 18.30 e le 19.30.
Sul posto erano intervenuti oltre 320 vigili del fuoco volontari dei Distretti Fassa, Fiemme, Primiero, Valsugana e Tesino ed il Corpo permanente dei Vigili del fuoco di Trento, supportati da Corpo forestale del Trentino, Arma dei carabinieri, Polizia locale e Dipartimento protezione civile, foreste e fauna con i Servizi competenti (Prevenzione rischi e Cue, Bacini montani e Geologico).
Le persone evacuate da strutture ricettive e abitazioni sono state accolte per circa 24 ore in una struttura gestita dalla Croce Rossa. Lunedì sono rientrate a casa anche le ultime 5 persone evacuate, che erano state trattenute un po’ di più dal rientro rispetto alle altre perché la loro casa si trovava nei pressi del masso di Muncion.
Il maltempo ha colpito il sistema della viabilità provinciale, in particolare sulla SS48 delle Dolomiti e sulla SP 238 di Moncion, che sono state chiuse al traffico per qualche.
Le strutture provinciali e comunali competenti erano dovute intervenire inoltre sul sistema idraulico, con particolare attenzione a Rio della Chiesa, Rio Udai, Rio Soial, Rio Dona, Rio Duron.
Gli scantinati e i garage di parecchie strutture erano stati invasi da fango e acqua, con numerosissime richieste di intervento dei Vigili del fuoco. Inoltre, diverse realtà ricettive turistiche risultano ora danneggiate dalle colate di fango, detriti e acqua che hanno attraversato i centri abitati.
I danni al patrimonio forestale hanno interessato le infrastrutture di tutti i tipi: strade, piste e sentieri. Il rilievo dei danni sulla rete sentieristica è al momento sommario, a causa della difficoltà di percorrenza di molti tratti interessati dai danneggiamenti. Risulta inoltre danneggiato il sistema di viabilità comunale, con la necessità di intervenire per il ripristino di numerose strade, nonché la rete idraulica di competenza comunale che richiede parecchie interventi per la riparazione dei danni e di sistemazione su cui si sta già lavorando in somma urgenza. Emerge inoltre la necessità di ripristinare alcuni versanti interessati da fenomeni di smottamento.
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