È una vendemmia che arriva con largo anticipo, quella di quest’anno. Ferrari Trento aprirà le danze domani, mercoledì 10 agosto, sedici giorni prima rispetto all’anno scorso.
E i cambiamenti climatici c’entrano anche qui. L’estate particolarmente calda che stiamo vivendo ha determinato un forte anticipo dei tempi di raccolta delle uve.
Si comincia dai vigneti più a bassa quota, dove sarà necessaria una vendemmia non solo anticipata ma anche molto veloce, salendo poi di quota, dove i grappoli hanno una maturazione più graduale dettata dalle variazioni termiche più sensibili tra giorno e notte. Una caratteristica fondamentale dei vigneti di montagna che assicura, anche in annate così calde, una buona acidità delle uve, elemento fondamentale per la produzione di bollicine eccedenti.
“Ricordando un po’ quella del 2003, la vendemmia 2022 si profila nella norma dal punto di vista della quantità“, commenta Marcello Lunelli, enologo e vicepresidente di Ferrari Trento – e, nonostante l’andamento stagionale, con prospettive buone dal punto di vista qualitativo, grazie alle piogge di inizio agosto, ma soprattutto ai particolari accorgimenti messi in pratica nei vigneti di Chardonnay e Pinot Nero di Ferrari Trento”.
Sono fondamentali le buone prassi, che gli agronomi Ferrari affinano ad ogni vendemmia, praticata esclusivamente a mano per un’ulteriore selezione delle uve, passaggio finale del lavoro svolto nel corso di tutta la stagione con grande meticolosità.
La pratica dei sovesci, con sostanze organiche che trattengono l’acqua, è fondamentale per una gestione ottimale delle risorse idriche. Ma vi sono anche il lavoro per ottenere una maggiore porosità dei terreni, la lavorazione dei vigneti secondo una logica di massimo equilibrio vegetativo e sostenibilità e la scelta di fare ricerca su nuovi portainnesti, come il tipo M, cioè gli apparati radicali di ultima generazione, frutto di un’intensa attività di studio condotta dall’Università di Milano con il supporto di Winegraft, di cui Marcello Lunelli è presidente, che garantiscono di risparmiare fino al 40% del consumo di acqua.
Dal 2017 i vigneti Ferrari sono anche certificati biologici, e i vigneti conferenti seguono un rigido protocollo di sostenibilità.
Si è dimostrata una scelta determinante quella di investire, in questi anni caratterizzati dal cambiamento climatico, in vigneti d’alta quota per mantenere costante la qualità dei Trentodoc, le “bollicine di montagna” per eccellenza.
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