Sono state ritirate ben 13 patenti per guida in stato di ebbrezza nelle ultime due settimane, dalla pattuglie dell’Arma operanti in Provincia di Trento, con contestuale denuncia e relativo sequestro dei veicoli. Un dato allarmante che si va a sommare al totale degli interventi nei primi 6 mesi del 2022, durante i quali le pattuglie del Comando Provinciale dei Carabinieri di Trento, presenti su tutto il territorio della Provincia, hanno proceduto con 231 ritiri di patente per guida in stato di alterazione psicofisica da alcool o sostanza stupefacente, dato che, rispetto alle medie semestrali dell’ultimo quinquennio (2016-2021; 173 casi per semestre), presenta un incremento delle casistiche pari al 33% circa. Si tratta prevalentemente di giovani tra i 20 e i 30 anni, negli orari serali o notturni (in buona parte della Valsugana, della val di Fassa e della val di Sole).
Come spiega il Comando provinciale dei Carabinieri di Trento, su questi 231 casi solo 53 hanno rilievo amministrativo (tasso alcolemico sotto gli 0,8 gr./lt.), mentre i rimanenti hanno rilievo penale con sequestro o confisca del veicolo; 82 persone avevano tasso alcolemico oltre l’1,5 gr./lt., che rappresenta la situazione più grave prevista dal CdS, e comporta una ammenda fino a 6000 euro, l’arresto da 6 mesi ad un anno, la sospensione della patente fino a 2 anni, il sequestro preventivo e soprattutto la confisca del veicolo; 14 erano riconducibili ad abuso di stupefacenti.
Inoltre sono 33 i casi (il 14% del totale) accertati dopo un sinistro stradale provocato a causa della guida in stato di ebbrezza; considerando che nel semestre in esame l’Arma ha rilevato in Provincia 486 indicenti stradali (quasi tutti con feriti), è possibile concludere che circa il 7% di questi (33) è causato da persone in stato di alterazione psicofisica.
L’attività è stata svolta con gli etilometri in dotazione alle Aliquote Radiomobili delle Compagnie Carabinieri, ma anche con apparecchi di ultima generazione talvolta messi a disposizione da alcune Amministrazioni Comunali responsabilmente impegnate nel settore e motivate nel contrastare devianze locali che costituiscano, come in questo caso, diretto pregiudizio all’incolumità altrui. Al fine di arginare il fenomeno, i controlli verranno ulteriormente intensificati nel prosieguo dell’estate nelle ore e nelle giornate più soggette a tali condotte, a cui si abbineranno mirati controlli, anche di personale in borghese, nei confronti degli esercizi pubblici che somministrano alcoolici a minori e/o persone già in stato di alterazione alcoolica (condotta non solo dal rilievo penale ma che comporta anche conseguenze sulla licenza d’esercizio del locale).
Una ulteriore denuncia infine ha interessato un esercente della bassa Valsugana che somministrava alcoolici ai minori.
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