Un’alba speciale quella di oggi, sabato 30 luglio, in Alberé a Tenna. Per il secondo anno consecutivo è stata proposta l’iniziativa “L’Alba della Pineta”, allietata dalla musica di Flora Venturini (arpa) e di Davide Baldo (flauto).
“Una volta questa zona di Tenna era una pineta. Dopo Vaia, invece, è stata in parte riqualificata ed è diventata un prato che ci aiuta a dar spazio a tante manifestazioni come questa”, ha spiegato la vicesindaca del Comune di Tenna Loredana Camin.
“Questa è la seconda edizione dell’Alba in Pineta – ha detto – . Nel 2021 avevamo proposto un’alba con pianoforte e violino, mentre quest’anno ci sono arpa e flauto”.
L’iniziativa è stata organizzata nell’ambito del Festival Innamorarsi della Musica, dell’associazione Amici della Lirica “Giacomo Puccini” di Pergine Valsugana. “La bellezza qui è sia della natura sia di quello che sentiremo tra poco”, ha detto il presidente dell’associazione Andrea Fuoli, che ha annunciato i prossimi eventi del Festival: “La settimana prossima ci sarà il primo evento di ‘Calici di Note’, una degustazione musicale che faremo in tre luoghi diversi, tra cui anche il forte di Tenna”.
Giovedì 4 agosto appuntamento alle 20 a Palazzo Tomelin, a Pergine Valsugana. Si esibiranno Edoardo Maria Crepaldi (pianoforte), Chiara Merler (soprano) e Giulia Marchel (mezzosoprano). Oltre alla musica ci sarà una degustazione di vino. La quota per iscriversi – scrivendo a prenotazioni.fidm@gmail.com – è di 20 euro.
Il 14 agosto “Calici di Note” si sposterà al Santuario della Madonna del Feles, sull’altopiano della Vigolana, mentre il 24 agosto ritornerà a Tenna, precisamente al forte austroungarico.
Oggi Venturini e Baldo si sono concentrati sulla musica da danza, partendo da Orfeo e dalla danza degli spiriti beati. “Orfeo scende agli inferi per andare dalla sua amata Euridice – ha spiegato Davide Baldo -, ma prima di arrivarci viene rapito dalla danza di questi spiriti”. Tra i componimenti eseguiti ci sono stati anche Café 1930 di Astor Piazzolla e una Celtic Suite scritta da un autore trentino. E nel frattempo l’alba spuntava dalla Panarotta.
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