Levico incontra gli autori, il primo mese di rassegna si conclude con la storia di SanPa e un reading di Giorgio Fontana

Gabardini, coautore della docuserie su SanPa, sarà a Levico sabato 30 luglio per “Levico incontra gli autori”

È un tris di storie quello che conclude il primo mese della rassegna “Levico incontra gli autori”, la rassegna letteraria nata da una collaborazione ormai rodata tra La Piccola Libreria e la biblioteca comunale.

Mario Cerato, laureato in scienze forestali, con “Il destino di Jacopo” narrerà la storia degli Altopiani di Asiago e Lavarone, mentre Carlo Gabardini, autore della famosa docuserie Netflix su San Patrignano, parlerà di un’esperienza comune alle persone nate tra gli anni Settanta e Ottanta: la storia della comunità di recupero per tossicodipendenti SanPa. Torna a Levico anche lo scrittore Giorgio Fontana, vincitore, con “Morte di un uomo felice”, del premio Campiello.

Venerdì 29 luglio alle 18, all’installazione Sequoia del Parco di Levico, Mario Cerato presenterà “Il destino di Jacopo” (Publistampa Arti Grafiche, 2022), dialogando con il medico e divulgatore storico Lino Beber. Il ricavato della vendita del libro andrà a favore di Medici con l’Africa CUAMM. In caso di maltempo, l’incontro si terrà presso la barchessa del Parco storico, con entrata da Piazza Garollo o da via Garibaldi.

Cerato, dottore in scienze forestali, si è occupato di gestione forestale, sistemazione dei corsi d’acqua e tutela delle aree protette per la Provincia di Trento. Negli ultimi anni si è dedicato alla ricerca storica e alla saggistica. Con “Il destino di Jacopo” cambia registro e si cimenta nel romanzo storico. La storia, infatti, parla del ritrovamento di un manoscritto con la traccia della storia di Jacopo, un ragazzo di 10 anni che nel 1868 accompagnava il padre nella transumanza di un piccolo gregge di pecore della pianura veneta verso i pascoli degli altopiani di Asiago e Lavarone. Con la Terza guerra d’indipendenza del 1866, gli Altopiani erano stati divisi fra il Regno d’Italia e l’Impero d’Austria-Ungheria: il padre intraprese un’intensa attività di contrabbando e trasporto in pianura di legname, legna e carbone e in salita dei cereali necessari a sfamare la popolazione trentina dell’Altopiano di Lavarone. In quella movimentata stagione Jacopo ebbe modo di scoprire i molteplici aspetti della montagna e di fare esperienze che gli avrebbero segnato la vita.

Mario Cerato, dottore forestale, presenterà “Il destino di Jacopo” venerdì 29 luglio

Sabato 30 luglio alle 18, all’installazione Sequoia del Parco di Levico, l’attore e scrittore Carlo Gabardini parlerà di “Perché Sanpa è una storia comune che riguarda tutti” assieme al consigliere provinciale di “Futura” Paolo Zanella. In caso di maltempo l’incontro si terrà al Palazzo delle Terme, in viale Vittorio Emanuele 10.

SanPa è una comunità di recupero, ma è anche il nome del documentario che, lo scorso anno, ne ha riaperto le ferite. Gabardini, attore, scrittore, sceneggiatore e co-autore della docuserie Netflix su San Patrignano, sabato presenterà “Sanpa: io, noi, tutti” (HarperCollins 2022). Un libro attraverso il quale prova a rispondere a queste domande: “Ma noi cosa facevamo, che cosa è successo in quegli anni? Perché un intero Paese fa finta di aver dimenticato questa storia?”.

Costruito come un collage, “Sanpa: io, noi, tutti” alterna la ricostruzione delle indagini che hanno portato alla realizzazione dell’acclamata docuserie Netflix a quella dell’Italia degli anni Ottanta, che Gabardini fa rivivere in modo mirabile, evocandone atmosfere, desideri e timori. A un quadro più generale aggiunge anche le proprie vicende familiari e personali e altre testimonianze forti, come la drammatica storia di Marco, che realizza il proprio orientamento omosessuale quando ha già una moglie e due figli.

Una storia comune che è in parte memoir, in parte saggio, in parte inchiesta, in parte metariflessione sul raccontare la realtà. Non è un libro su SanPa, è un libro sulle domande di SanPa con tutti gli interrogativi che questa serie ha aperto sul nostro passato, sulla frenesia di volerlo dimenticare, sulle nostre debolezze e su quel tempo chiaroscuro in cui la tv scintillava di benessere, mentre le città sprofondavano nella solitudine.

Scrittore, drammaturgo, attore, speaker radiofonico, Carlo G. Gabardini ha pubblicato 2 libri e scritto spettacoli per Paolo Rossi, Sabina Guzzani, Beppe Battiston, puntate di CrozzaItalia e Stasera CasaMika e le prime cinque stagioni di Camera Café, dove interpretava il mitico Olmo. È tra gli autori della docuserie SanPA, Netflix.

Domenica 31 luglio alle 11, all’installazione Sequoia del Parco di Levico, lo scrittore Giorgio Fontana intratterrà i lettori con un reading musicale, “Il mago di Riga” (Sellerio, 2022), accompagnato dalla chitarra di Matteo Pirola. In caso di pioggia l’incontro si terrà al Palazzo delle Terme, in viale Vittorio Emanuele 10.

“Il mago di Riga” racconta la storia di un genio degli scacchi, Michail “Miša” Tal’ (1936-1992), che nel romanzo è alla sua ultima partita. Vengono sviscerati i vizi, il fascino del rischio, i rapporti con l’Unione Sovietica, l’amore per la libertà contro il grigiore del potere.

Il premio Campiello Giorgio Fontana racconta, con un reading musicale, la storia del Mago di Riga domenica 31 luglio

Prima di Kasparov Michail Tal’ fu il più giovane campione del mondo della storia. Sconvolse l’universo degli scacchi incarnando il gioco come arte, invenzione, complicazione. Disordinato, indisciplinato e deforme, lo chiamavano il Mago di Riga per la capacità di “evocare tutte le forze oscure che ogni posizione celava dentro di sé”.

Il 5 maggio del 1992 disputa la sua ultima partita di torneo (sarebbe morto il mese dopo): tra una mossa e l’altra, Miša ricapitola a lampi di memoria la sua movimentata e anarchica esistenza. Cinquantacinque anni segnati dal genio precoce e da costanti malattie, ma vibranti di un gioioso, fraterno e dissipato desiderio di vivere. Le tenerezze dell’infanzia, gli anni d’oro, il declino e le rinascite; le partite che erano sempre per lui “la paziente tessitura di un altrove”; l’umorismo straripante e l’empatia verso chiunque (una sfida al bar con un avventore, una ragazza che piange dopo la partita); e naturalmente i tornei, i molti amori, le sbornie, le beffe al KGB, la costante sete di libertà. Tutto rinasce, come in punto di morte. E mentre cresce la suspense del duello in corso, nella mente del Mago di Riga fioriscono i “momenti fatali” che risvegliano in lui l’essenza, poetica e caotica, della vita.

In questo romanzo Giorgio Fontana racconta l’epica di un uomo straordinario che raggiunge la vetta profondendo in ogni mossa l’amore per il rischio, lontano da qualunque cinismo, e dimostrando a un mondo incredulo che talora le storie sono più forti della realtà – che due più due, come Miša amava dire, può fare cinque.

Giorgio Fontana ha pubblicato diversi libri e reportage a fumetti. Con “Morte di un uomo felice” ha vinto il Campiello. “Prima di noi” ha vinto il premio Mondello e il premio Bagutta. Sceneggia storie per Topolino e insegna scrittura alla Scuola Holden e Belleville.

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