Marco Aime, uno dei più famosi antropologi italiani, parlerà di “Identità tra passato e futuro” nel terzo incontro dell’Agosto Degasperiano 2022 – Custodi del fuoco, che si terrà mercoledì 27 luglio alle 18 a Castel Pergine.
Che chi invoca l’identità come antidoto alla crisi della comunità, chi ne fa il baluardo contro l’omologazione prodotta dalla globalizzazione e chi, infine, vi ricorre per edificare ponti tra generazioni che si sentono più isolate. Questa parola, identità, è di fatto molto ricorrente in questo periodo. Un’attrazione che diventa a volte quasi un’ossessione: identità nazionale, identità regionale, identità locale, identità digitale, identità sessuale…
Un concetto nobile ma al tempo stesso facilmente malleabile. L’identità resta una parola ambigua: se da un lato spinge a individuare ciò che unisce e si pone ad esempio al centro di ogni progetto collettivo, dall’altro traccia linee di inclusione ed esclusione che, definendo un “noi” e un “loro”, aprono la strada a pregiudizi vecchi e nuovi. Fino a divenire il perno concettuale di discriminazioni e razzismi.
È proprio in una diversa visione dell’identità, non più concepita come eredità del passato ma come progetto per il futuro, che Aime individua la via per coniugare le due istanze, interpretando positivamente il cambiamento senza rinunciare per questo alla nostra storia.
Dopo aver riletto al femminile il mito d’Europa con Paolo Rumiz e rovesciato l’approccio al tema della convivenza con Vittorio Lingiardi, la rassegna Agosto degasperiano – Custodi del fuoco prosegue così il suo percorso indirizzato ad esplorare alcune parole dalle forti implicazioni collettive, ricercandone il significato autentico al di sotto delle incrostazioni storiche e delle letture più superficiali. Parole che rappresentano il fuoco del vivere civile: un fuoco che viene dal passato, ma che può ancora scaldare il presente e illuminare il futuro e che pertanto merita di essere custodito e trasmesso.
L’evento è a ingresso libero e non è prevista prenotazione. Maggiori informazioni sul sito della Fondazione www.degasperitn.it.
MARCO AIME
Nato a Torino nel 1956, Marco Aime è antropologo e docente di Antropologia Culturale presso l’Università di Genova. Dopo aver condotto importanti ricerche sul campo, occupandosi delle differenti etnie in Benin, Burkina Faso e Mali, il suo sguardo attento si è soffermato sulla sua tribù. Ha prodotto innumerevoli articoli scientifici, pubblicato vari saggi di natura antropologica, ma anche coltivato una vena divulgativa, alimentata dalla sua grande curiosità e dalla capacità di posare sguardi originali e lucidissimi sulla modernità. Tra la sua vastissima produzione ricordiamo: Il dono al tempo di Internet, con A. Cossetta, 2008; La macchia della razza: storie di ordinaria discriminazione, 2013; Etnografia del quotidiano. Uno sguardo antropologico sull’Italia che cambia, 2014; La fatica di diventare grandi. La scomparsa dei riti di passaggio, con G. Pietropolli Charmet, 2014; Comunità, 2019; Il mondo che avrete. Virus, Antropocene, Rivoluzione, con A. Favole e F. Remotti, 2020.
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