È stato in gran parte contenuto l’incendio scoppiato domenica 10 luglio a Nago-Torbole.
Sulle cause sta indagando la forestale. Ciò che è noto, al momento, come riporta la Provincia, è che le fiamme si sono sviluppate al confine tra le campagne e la foresta e, alimentate dal vento, hanno raggiunto il bosco andando a prendere oltre 30 ettari di terreno.
Nella giornata di oggi erano una quarantina i vigili del fuoco attivi per domare le fiamme. “Stiamo operando per arginare i piccoli nuovi focolai che vengono a crearsi con il sopraggiungere del vento”, spiega Marco Menegatti, ispettore del distretto dei vigili del fuoco dell’Alto Garda e Ledro, che sta guidando le operazioni supportato dal corpo dei vigili del fuoco volontari di Riva del Garda con il comandante Graziano Boroni e il vicecomandante Massimo Spada, dal Nucleo elicotteri del Corpo permanente dei Vigili del fuoco di Trento e dal Corpo forestale del Trentino con il direttore dell’Ufficio distrettuale forestale di Rovereto e Riva del Garda, il maggior Massimo Miori.
L’elicottero è sempre presente – specifica Menegatti – e va a prelevare l’acqua dall’impianto del consorzio irriguo del paese. Siamo supportati anche dai Nuvola dell’Alto Garda”.
L’Ora del Garda, che nei primi giorni aveva spinto l’incendio verso il bosco, sicuramente non aiuta. È stata clemente tra ieri e oggi. Ma un altro problema è la siccità. “Sicuramente un po’ di pioggia ci darebbe una mano – dice Menegatti -, nel frattempo cerchiamo di tenere l’incendio sotto controllo. La situazione è molto migliorata rispetto all’inizio della settimana. Qualche piccola fiamma si attiva con l’arrivo del vento, ma si tratta di fiamme vive a livello del terreno”.
Resta il divieto del sindaco Gianni Morandi di transitare lungo il sentiero 601 e di accedere alle falesie.
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