Lutto cittadino in tutti i comuni della Val di Fassa. Domani, sabato 9 luglio, una giornata per ricordare la tragedia della Marmolada.
“Ringrazio le amministrazioni e le comunità locali per la vicinanza e la sensibilità che ci hanno dimostrato in questi giorni”, ha detto il sindaco di Canazei Giovanni Bernard nel comunicare la giornata di lutto cittadino.
Alle 18 un minuto di silenzio e raccoglimento per ricordare le vittime della Marmolada, in concomitanza con l’inizio della messa che sarà officiata nella chiesa parrocchiale dall’arcivescovo Lauro Tisi assieme al vescovo di Vicenza monsignor Beniamino Pizziol.
Tra le 18 e le 18.10 anche gli esercizi commerciali, le imprese e le attività artigianali abbasseranno le serrande in segno di lutto.
Sono continuate anche oggi, venerdì 8 luglio, le attività di ricerca delle 5 persone reclamate dalle famiglie. Gli operatori da terra sono stati impegnati con 2 unità cinofile nelle prime ore della mattinata. Successivamente sono entrati in azione i droni, che hanno consentito il recupero di nuovi reperti tecnici e organici.
Le operazioni riprenderanno domani per proseguire anche nei prossimi giorni. Non sono emerse novità rispetto a nuovi riconoscimenti. Attesi per domani, presumibilmente, i risultati delle analisi scientifiche condotte dai Ris di Parma.
“A nome della comunità trentina rivolgo un grazie per l’importante e imponente lavoro svolto da tutti gli operatori coinvolti nelle operazioni”, ha detto oggi il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti al termine della riunione tecnica tenutasi nel pomeriggio nel centro operativo di Canazei.
Il comandante del Reparto operativo dei carabinieri di Trento, tenente colonnello Michele Capurso, ha illustrato l’attività dei Ris, che stanno campionando il profilo genetico estratto dai reperti, comparandoli con quelli dei congiunti delle persone reclamate in seguito al crollo del seracco.
Il capo della squadra interforze, ispettore Paolo Borgonovo (Centro di addestramento alpino di Moena della Polizia di Stato) ha parlato delle operazioni di ricerca: “Questa mattina, nell’intervento interforze, abbiamo perlustrato una zona che non era stata ancora ispezionata, due chilometri più a valle rispetto al punto in cui si è distaccato il seracco. La condizione del terreno è un po’ anomala: in alto troviamo soprattutto ghiaccio che richiede l’impiego dei ramponi, mentre verso valle si trova una colata di fango e terra. Noi operiamo nella zona in cui si sono formati gli accumuli di detriti”.
L’ispettore distrettuale dei Vigili del fuoco volontari della Val di Fassa, Alessandro Pellegrin, ha raccontato l’importante lavoro svolto sul territorio dagli uomini e dalle donne del Corpo nell’assicurare supporto tecnico e logistico agli operatori specializzati – impegnati nelle operazioni sul ghiacciaio – oltre che alle autorità a cui competono le attività scientifiche di identificazione.
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