A Kiev l’11 luglio anche quattro trentini per la manifestazione nonviolenta

Quattro trentini saranno a Kiev lunedì 11 luglio per la manifestazione nonviolenta del MEAN

Ci saranno anche quattro trentini per la manifestazione nonviolenta del Movimento Europeo di Azione Nonviolenta (MEAN) che si terrà a Kiev lunedì 11 luglio: Alex Faggioni, Giulio Francomanno, Alberto Tamanini e Federico Zappini.

A due mesi dall’invasione russa in Ucraina, ad aprile, nasceva il progetto MEAN, Movimento Europeo di Azione Nonviolenta, con l’obiettivo di creare un piano specifico per il dialogo tra società civile europea, quella ucraina e quella russa, a partire dall’esigenza di manifestare solidarietà al popolo ucraino aggredito, con gesti concreti.

In Italia il movimento è stato promosso dalla rete delle associazioni della società civile “Per un nuovo welfare”, con il coinvolgimento di più di 40 organizzazioni, tra cui: Rete dei piccoli Comuni del Welcome, Azione cattolica italiana, Next – Nuova Economia per tutti, Associazione Reti di Carità, BASE Italia, CNCA- Coordinamento nazionale comunità di accoglienza, Vita Non Profit, MASCI Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani, Consorzio Sale della terra, Movi – Movimento di Volontariato italiano, Cooperativa Dedalus, Res Inte – Rete di economia sociale internazionale, Consorzio NOVA, Gruppi di Volontariato Vincenziano AIC Italia, Comunità Progetto Sud, Milano Positiva, Grosseto al Centro, Consorzio Nuova Cooperazione Organizzata, Associazione Nazionale BIOAS, Associazione Borghi Autentici d’Italia, Associazione Antigone, Incastri Creativi- Sicilia, Edipo RE e Pellestra benefit srl, Rete Maranathà di Cittadella, Associazione AK, Società Cooperativa Sociale FILEF, Società Cooperativa Sociale LA GRANDE CASA, Centro Giorgio La Pira.

In Trentino a raccogliere l’idea del MEAN è stato il Cantiere di Pace, assieme ad altre associazioni aderenti quali Cortili di Pace, Solidarietà Vigolana e Trampolieri dell’arcobaleno.

Lunedì prossimo, 11 luglio, nella capitale ucraina saranno presenti circa 150 aderenti al MEAN fra i quali quattro trentini: Alex Faggioni, Giulio Francomanno, Alberto Tamanini e Federico Zappini (consigliere comunale di Trento).

Promuovere una mobilitazione dal basso per chiedere il cessate il fuoco in Ucraina e porre le basi per una pacificazione competente: questo, principalmente, lo scopo della manifestazione di lunedì 11 luglio.

I primi passi di questo percorso di dialogo sono stati alcuni incontri tenutisi in Ucraina tra la delegazione del MEAN e diversi rappresentanti della società civile ucraina. Questi meeting hanno reso possibile la programmazione della manifestazione, che vedrà la presenza dell’amministrazione comunale di Kiev, oltre ai civili italiani, ucraini ed europei.

“Il suo scopo immediato – spiegano le organizzazioni trentine che hanno aderito al MEAN – è fare “massa critica”, facendo arrivare ai leader europei l’appello di tanti uomini e donne per lo stop al conflitto e la richiesta di una leadership europea nella guida dei negoziati. La guerra in Ucraina deve diventare, per il Mean, l’innesco per la creazione degli “Stati Uniti d’Europa”, con un proprio esercito di difesa e soprattutto con l’avvio dei Corpi civili di pace, come furono progettati da Alex Langer“.

Contemporaneamente alla manifestazione il MEAN ha promosso un campeggio che vede coinvolto un gruppo di 50 ragazzi orfani di guerra che soggiorneranno per un mese in alcune località del Sud Italia.

Massimiliano Pilati, Presidente del Forum trentino per la pace e i diritti umani, ha ricordato l’impegno del Cantiere di Pace con la richiesta di trattative immediate per evitare un pericoloso allargamento del conflitto.

Marco Baino, attivista del movimento per la pace trentino, ha anche ricordato le numerose iniziative di Stopthewarnow, la carovana di aiuti umanitari promossa dall’Associazione Giovanni XXIII, che a fine agosto organizzerà una spedizione di aiuti umanitari che arriverà fino ad Odessa.

Stefano De Toni e Elena Stefani, aderenti a Stopthewarnow, hanno annunciato la loro partenza per Leopoli dove, nelle prossime settimane, si occuperanno del trasporto in Italia di alcuni giovani in difficoltà sanitaria.

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