Anna Lucchi ha 26 anni e racconta la sua esperienza di servizio civile svolto presso le realtà diocesane trentine insieme a tanti altri ragazzi e ragazze. Vive a Gardolo, ama leggere e giocare ai videogame, ma anche seguire il calcio, in particolare il Gardolo Calcio, di cui è anche segretaria. L’abbiamo ascoltata per conoscerla meglio e per approfondire la sua esperienza.
Anna, dove hai fatto servizio civile?
Ho svolto servizio al Polo Culturale Vigilianum all’interno della Biblioteca Diocesana. La mia esperienza è durata un anno, da novembre 2019 a ottobre 2020.
Perché hai deciso di fare il servizio civile?
Ho deciso di fare questa esperienza perché dovevo svolgere un tirocinio per l’università, mi sono laureata in beni culturali qui a Trento e ora sto studiando “Economia e gestione delle arti” a Venezia. Dopo essermi informata ho capito che potevo unire il tirocinio e il servizio civile; ho quindi deciso di iniziare questo percorso, anche se così facendo il tirocinio è durato di più rispetto alla durata classica. Ma sono contenta di averlo svolto in questo modo.
Di che cosa ti sei occupata?
In biblioteca ho collaborato alla realizzazione del progetto sul Concilio di Trento scannerizzando le cinquecentine e raccogliendo i metadati che poi sono stati utilizzati per l’implementazione del portale apposito. Ho anche svolto attività più legate alla biblioteca, ad esempio la sistemazione delle segnature di alcuni libri e il riordino delle riviste e dei volumi presenti.
Quali competenze ritieni di aver appreso, utili oggi e in futuro?
Ho sicuramente migliorato la mia gestione del lavoro e ho anche potuto imparare come si gestiscono tutta una serie di obblighi legati all’attività lavorativa, come la gestione del contratto, dei permessi e delle ferie.
Durante l’anno di servizio civile ho visto da vicino come viene gestita una biblioteca e quali sono le attività che vengono svolte al suo interno; grazie a questo, ora che collaboro con loro è più semplice e tutto più automatico.
Le formazioni con l’associazione NOI Trento hanno contribuito a una tua crescita personale?
Decisamente sì, mi hanno arricchita dal punto di vista personale e sociale. Il mio percorso con NOI Trento è iniziato prima del servizio civile perché sono cresciuta in oratorio e ho sempre partecipato alle attività proposte dall’associazione NOI, ora organizzo il Grest a Gardolo e sono anche nel direttivo. Le formazioni sono state utili anche per conoscere gli altri ragazzi in servizio e per creare con loro un gruppo che stava vivendo le stesse esperienze.
Qual è l’esperienza che più ricordi?
L’attività che più mi è rimasta impressa è una formazione fatta a Villazzano, durante la quale abbiamo dormito insieme agli altri ragazzi del servizio civile, e con don Daniel abbiamo svolto una bellissima formazione. Un altro momento che ricordo è l’ultimo giorno di servizio, quando ho ricevuto una bottiglia con i messaggi di tutti gli altri ragazzi e ragazze che dovevano ancora terminare il servizio. Conservo ancora oggi quella bottiglia con molto affetto.
Sei ancora in contatto con l’associazione dove hai svolto il servizio civile?
Sì. Sono ancora in contatto sia con la biblioteca, perché collaboro con loro ancora oggi, sia con l’associazione NOI per la realizzazione di alcuni eventi che vengono organizzati nel mio paese.
Consiglieresti questa esperienza a un altro giovane? E perché? Consiglierei questa esperienza a tutti i giovani, perché mi ha aiutato a capire cosa volevo fare “da grande” e mi ha indirizzato verso il lavoro dopo l’università. Dopo il mio anno di servizio civile ho modificato il mio piano di studi inserendo quattro esami legati alla biblioteca.
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