Marmolada, un gruppo di consiglieri provinciali chiede di dichiarare “l’emergenza climatica”

Una mozione presentata da Paolo Zanella (Futura) chiede di dichiarare lo stato di “emergenza climatica”. Foto: Andrea Solero (Ansa/Sir)

Chiede di dichiarare lo “stato di emergenza climatica e ambientale” la mozione presentata all’indomani della tragedia della Marmolada, avvenuta domenica 3 luglio, dal consigliere provinciale di Futura Paolo Zanella e sottoscritta da Sara Ferrari (Partito Democratico), Lucia Coppola (Europa Verde), Alex Marini (M5S), Paola Demagri (Patt) e Pietro De Godenz (Upt).

Alla Giunta provinciale viene chiesto di “dichiarare lo stato di emergenza climatica e ambientale per il territorio della Provincia autonoma di Trento”. Un modo per riconoscere a pieno titolo “la gravità degli effetti ambientali e socio-economici determinati dal riscaldamento globale” per poi “reagire nell’immediato con azioni urgenti di mitigazione e adattamento”.

Nella mozione Zanella ricorda la richiesta avanzata nel 2019, dopo Vaia: “fu bocciata e sostituita con la semplice dichiarazione di criticità climatica”. “A fine 2019 sia il Parlamento italiano che quello europeo hanno votato per lo stato di emergenza climatica, non credo servano altre evidenze per sostenere che l’emergenza è anche qui, ora”, si legge nel documento.

Il documento chiede anche di “investire maggiori risorse per accelerare i tempi di stesura e quindi di adozione della Strategia Provinciale di Mitigazione e Adattamento ai Cambiamenti Climatici“, ancora in fase di definizione, che dovrebbe essere completata entro il 2023. “Ci si creda – incalzano i consiglieri – e si acceleri il percorso”.

Chiamati in causa anche l’Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente (Appa) e l’Osservatorio trentino sul clima. I consiglieri chiedono di inserire nell’agenda “la necessità di ragionare su misure di adattamento che riguardino il contenimento del rischio per gli escursionisti nei pressi di determinati ghiacciai“. “All’indomani dell’imprevedibile distacco della Marmolada – prosegue la mozione -, va aperto un ragionamento con i tecnici sulle azioni da intraprendere per prevenire i rischi e limitare al massimo i danni da fusione dei ghiacciai”.

La mozione chiede anche alla Provincia di “farsi promotrice, per tramite dell’Osservatorio sul clima, di un evento annuale che coinvolga le realtà scientifiche locali e dei territori alpini delle regioni confinanti, che ragioni sui cambiamenti climatici nel delicato ecosistema alpino, con l’obiettivo di monitorare costantemente i cambiamenti, proporre e aggiornare le policy di mitigazione e adattamento, fondandole sulle più recenti evidenze”.

Poi il punto sul Fondo europeo di sviluppo regionale (FERS) 2021-2027. Viene chiesto di “riprogrammare la ripartizione delle risorse” del FERS “in favore del raggiungimento dell’obiettivo strategico di un’Europa resiliente, più verde e a basse emissioni di carbonio”.

Infine si chiede di esortare Parlamento e Governo affinché istituiscano ogni 3 luglio “una Giornata nazionale per la mobilitazione contro i cambiamenti climatici e in ricordo delle vittime dei mutamenti del clima”. Un’iniziativa simile, è riportato nella mozione di Zanella, è portata avanti anche dalla minoranza del Consiglio regionale veneto e sarà probabilmente ripresa anche in altre Regioni.

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