Iniziata a maggio la quattordicesima edizione di IT.A.CÀ durerà fino a novembre, svolgendosi quest’anno in 14 regioni italiane per declinare attraverso le sue 24 tappe il tema 2022 HABITAT – Abitare il futuro.
Diciamocelo, ‘abitare il futuro’ non è mai stato così difficile: tra pandemia, conflitti, cambiamenti climatici e un generale senso di sconforto che ci accompagna da un paio d’anni, provare anche solo a immaginare un’idea di futuro è piuttosto complicato, figuriamoci ‘abitarlo’, quel futuro.
Ma è proprio nell’azione, in quell’abitare, che risiede la rivoluzione concettuale del primo ed unico evento in Europa nato per portare un nuovo sguardo sul viaggiare responsabile e sostenibile, IT.A.CÀ migranti e viaggiatori – Festival del Turismo Responsabile: abitare significa fare di un luogo, anche se temporaneo, la propria casa, viverlo con il rispetto che merita e nell’equilibrio con l’ambiente e le altre specie.
“E’ molto semplice: abbiamo solo questa vita e questo mondo, e quello che è emerso da questi complicati anni è che è necessario raccogliere ciò che rimane e unire” dichiara Pierluigi Musarò, direttore di IT.A.CÀ. Unire i cocci per farne meravigliosi vasi, unire le anime alle persone, ricordarsi che l’essere umano non è disgiunto dal resto, anzi: “Siamo profondamente connessi agli altri e all’ambiente, e dire ‘vivere nella natura’ non ha quasi più senso, perché la natura siamo noi” gli fa eco la co-fondatrice di IT.A.CÀ Sonia Bregoli, che aggiunge: “Non possiamo più permetterci di fare finta di niente. Avremo un futuro solo se ci riconosciamo come collegati a tutto, agli altri e all’ambiente, e dobbiamo renderci conto che non esiste un’unica soluzione universale ma vanno pensate e attuate nuove soluzioni locali, buone pratiche volte a prendersi cura del presente per abitare un futuro possibile o per rendere possibile un futuro abitabile”.
Un approccio forte quello del team di IT.A.CÀ, che ricorda l’urgenza che sottende la riflessione sull’ambiente e le dinamiche legate alla natura e al vivere consapevolmente.
La forza ulteriore del festival arriva anche dalla sua rete, che condivide e rilancia il messaggio attraverso l’adesione delle oltre 700 realtà (locali, nazionali e internazionali), che negli anni hanno accolto la chiamata di IT.A.CÀ, che da quest’anno ha anche il patrocinio del Ministero della Cultura: “Dopo oltre due anni di interruzione, riprendono finalmente i viaggi di turismo responsabile all’estero, e allo stesso tempo prosegue con forza la promozione del turismo sostenibile in Italia, cresciuto durante la pandemia, e di cui parleremo approfonditamente nelle tappe del festival IT.A.CÀ” dichiara Maurizio Davolio, presidente di AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile), partner del festival fin dalla sua nascita.
Ed è così che anche per questa XIV edizione le 24 tappe diffuse in 14 regioni italiane, isole comprese, hanno scelto di portare nelle loro ‘case’, nelle loro comunità i viaggiatori del festival, migliaia di ‘Ulisse’ che arrivano da ogni parte d’Italia e del mondo per vivere esperienze uniche e coinvolgenti, immersi nella natura e a contatto con l’anima dei territori.
Ad illustrare il concept grafico di questa edizione dedicata all’Habitat, un ottimo lavoro dell’artista Antonella di Gaetano pensato per il tema ‘Restanza’ del 2019 e riadattato per il 2022: “Sappiamo che un habitat è un ecosistema complesso di diversità, e che queste diversità si evolvono e si adattano reciprocamente, a partire da interazioni di prossimità. Forse avremo un futuro, e godremo ancora di paesaggi completi e complessi, se lo abiteremo riconoscendo anche noi stessi come elementi tra i tanti di quel puzzle a più colori, come parti di biodiversità”.
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