Bonus bollette, Cgil Cisl e Uil: “Siano coperti tutti i nuclei con assegno unico”

Foto: Gianni Zotta

“Chiediamo di avviare un’immediata revisione della delibera che istituisce questa misura per una ridefinizione dei criteri di accesso in quanto crediamo che il numero dei beneficiari sia piuttosto esiguo e che la gran parte delle risorse stanziate non siano arrivate nelle tasche delle famiglie”.

Così Andrea Grosselli (Cgil), Michele Bezzi (Cisl) e Walter Alotti (Uil) chiedono alla giunta provinciale di rivedere i criteri del “Bonus Bollette”, la misura da 25 milioni di euro per far fronte all’impennata dei costi di luce e gas. La finestra per la presentazione delle domande si è chiusa giovedì 30 giugno. Dovrebbero essere 70 mila le famiglie trentine beneficiarie del “Bonus Bollette”; “un numero – sottolineano i sindacati – che doveva includere anche quelle che avrebbero ricevuto in automatico lo stesso bonus all’interno dell’Assegno unico provinciale”.

I sindacati chiedono però chiarimenti alla giunta sui numeri reali delle persone beneficiarie del “Bonus Bollette”: “Chiediamo alla giunta di conoscere i dettagli e sapere quante siano ad oggi le domande accolte dalla piattaforma”.

Anche le famiglie escluse dal bonus “devono provvedere ugualmente a pagare le bollette”, sottolineano i sindacati, e “sono già in difficoltà per l’aumento dell’inflazione che da sola riduce di molto la loro propensione al consumo, con un conseguente rallentamento dell’economia anche in Trentino”.

Si stima infatti che finora, sui 25 milioni stanziati, solo 7 ne siano stati utilizzati, “mentre la giunta, inopinatamente, ha escluso dal beneficio circa 15 mila nuclei familiari con figli minori”, rincarano i sindacati.

Cgil, Cisl e Uil chiedono due precise modifiche alla delibera: “La prima, garantire a tutti i nuclei familiari che hanno percepito l’Assegno unico provinciale per i figli il “Bonus bollette” da 400 euro – sostengono – modulandolo non più soltanto sui singoli nuclei familiari ma anche sul numero di figli presenti nel nucleo, sulla falsariga di quanto ha già fatto la Provincia di Bolzano”.

Viene poi chiesto di “aprire una seconda fase di raccolta di ulteriori domande, per nuclei familiari o single, da effettuare attraverso l’Icef con una soglia che potrebbe arrivare allo 0,40″.

Spendere subito i 25 milioni già stanziati è l’obiettivo, e i sindacati chiedono di aggiungere altre risorse in assestamento per allargare ancora di più la platea di beneficiari. “C’è una riserva di 100 milioni di euro anche per gli interventi a favore delle famiglie – ricordano Grosselli, Bezzi e Alotti alla giunta – che possono essere messi a disposizione fin da subito. Risorse che andrebbero direttamente nelle tasche dei trentini e che sarebbero subito immesse nell’economia reale”.

I sindacati tornano anche sulla necessità di affrontare in modo strutturale l’aumento dell’inflazione e dei costi dell’energia con un piano che aiuti le famiglie a difendere il proprio potere d’acquisto. Già a marzo Cgil Cisl Uil avevano proposto alla giunta alcuni interventi a partire dall’adeguamento automatico dei benefici sociali provinciali al costo della vita, senza purtroppo ricevere mai risposta.

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