Dal 1° luglio tornerà in scena l’annuale manifestazione estiva del Pergine Festival, che anima il centro storico dell’omonima città da ben 47 anni. Dopo lo stop di due anni causato dalla pandemia, il Festival rimette al centro dell’attenzione del pubblico gli artisti e i luoghi della città che hanno fatto da sfondo sin dagli albori a questa manifestazione.
Si parte venerdì 1° luglio con uno spettacolo inscenato dalla compagnia svizzera Trickster-p dal titolo “Eutopia”: co-prodotto da LAC Lugano Arte e Cultura. Durante l’esibizione, il teatro viene trasformato in un grande tavolo da gioco. Il pubblico è chiamato a sedersi attorno a questo tavolo per mettere in discussione vecchi modelli biologici, ecologici e antropologici. Il lavoro di Trickster-p unisce performance, installazione e game design, con l’obiettivo di esplorare un nuovo modo di “fare insieme”.
Seguirà poi lo studio della “Penelope” di Martina Badiluzzi, artista associata a Pergine Festival 2022. In uno spazio vuoto, una donna riflette sulla sua prima storia d’amore, osserva sé stessa in relazione a un uomo e ne deduce d’essere stata una Penelope, uno dei personaggi femminili letterari più stereotipati.
Sabato 2 luglio, invece, il festival dedica la sua attenzione al “Darwin inconsolabile” di Lucia Calamaro, uno spettacolo che racconta la storia di Maria Grazia, una donna anziana con un passato da artista performativa. I figli hanno poco tempo da dedicarle, presi come sono dalle mille incombenze – vere o presunte – della vita quotidiana. Per attirare l’attenzione dei figli, Maria Grazia decide di rispolverare le proprie abilità performative e di fingersi morta.
Il giorno successivo, domenica 3 luglio, la mattinata sarà occupata da una camminata con Luca Stefenelli /Montanamente verso il Conoide di Susà per il Lato A di “S-Velare Paesaggi”, un percorso in due tappe alla scoperta di alcuni dei luoghi che si incontrano nei dintorni della città.
La sera dello stesso giorno, Fabrizio Saiu propone “Métron Extended”, una performance i cui elementi sono un atleta-musicista, 35 piatti per batteria posati sul pavimento e due voci registrate: una umana, Alice, e una digitale generata da un algoritmo, Karen. L’algoritmo interviene, attraverso sequenze di ordini, sui gesti del performer, articolando un discorso surreale, oracolare e pseudo-filosofico.
Durante tutte le serate del Pergine Festival, sarà presente un servizio bar in Piazza Fruet accompagnato da musica dal vivo e dj set.
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