“L’Alto Adige vara un bonus di 400 euro a figlio. Il Trentino taglia fuori 15mila nuclei. In provincia di Bolzano stanziati 22 milioni di euro per dare ossigeno al 60% delle famiglie con figli. La Giunta Fugatti sfrutti l’assestamento di bilancio per dare risposte concrete contro il caro vita”.
Questa la richiesta dei sindacati Cgil Cisl e Uil, che evidenziano come la risposta della Giunta altoatesina all’impennata dei prezzi sia stata diversa rispetto al provvedimento messo in campo dalla Giunta Fugatti: “L’Alto Adige non sta a guardare – sottolineano – e stanzia quasi 22 milioni di euro per sostenere le famiglie con un bonus di 400 euro a figlio che verrà garantito in modo automatico al 60% dei nuclei altoatesini. La giunta Fugatti, invece, fino a questo momento ha varato un provvedimento più di facciata che di sostanza visto che i criteri restrittivi previsti per il bonus bollette lasceranno a secco comunque 15mila famiglie che oggi in Trentino percepiscono l’assegno unico, riuscendo con molta probabilità a lasciare nelle casse di Piazza Dante gran parte dei 25 milioni di euro promessi”.
“La Provincia di Bolzano ha fatto una scelta precisa – fanno notare Andrea Grosselli (Cgil), Michele Bezzi (Cisl) e Walter Alotti (Uil) – e cioè ampliare il più possibile la platea dei beneficiari dei contributi per aiutare veramente le famiglie messe in difficoltà dal carovita. Siamo alla vigilia della definizione della manovra di assestamento di bilancio. È su questo terreno che la giunta Fugatti può ancora dimostrare di voler aiutare tutte le famiglie trentine con figli, mettendo in campo un provvedimento ampio ed equo”.
I sindacati tornano a chiedere di alzare la soglia Icef per ampliare il numero di famiglie che hanno accesso all’assegno. I criteri di calcolo dell’Icef andrebbero anche adeguati all’inflazione attuale.
Dato che l’aumento dei prezzi è destinato a durare, i sindacati chiedono anche “misure strutturali non solo interventi spot”. In questa direzione va la richiesta di agire sull’addizionale Irpef riportando l’esenzione sopra la soglia dei 20mila euro di reddito l’anno e di aumentare la deduzione a fini Icef dei redditi da lavoro femminile.
“Bisogna infine eliminare ogni forma di discriminazione su questi interventi”, concludono i sindacati. “Vincolare il bonus di 200 euro al requisito dei 10 anni di residenza è ingiusto e discriminante. Piazza Dante spenderà una minima parte dei 25 milioni di euro promessi, senza dimenticare che in Trentino come in Alto Adige dovrebbero arrivare i nove decimi dell’extra-gettito legato alla tassazione degli extra profitti. È una scelta politica, non di bilancio”.
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