A quasi un anno di distanza dalla sua nomina come “sindaca della notte” di Trento, la consigliera comunale di Futura Giulia Casonato è volata in Canada per il Night Summit di Montréal. Qui dal 18 al 21 maggio diverse città del Nord America e dell’Europa si sono confrontate sull’idea di “vivibilità urbana e socialità notturna” e hanno condiviso pratiche e strategie per le politiche della notte.
“Due temi importanti emersi sono quello della zonizzazione e delle licenze”, spiega Casonato. “Zonizzazione significa che luoghi diversi devono rispondere ad esigenze differenti, mentre per il tema delle licenze è stato presentato l’esempio di Amsterdam, che ha fatto un percorso di cinque anni per concedere ai gestori dei locali la possibilità di essere attivi ventiquattro ore su ventiquattro. Le licenze venivano concesse in base alla presentazione di progetti che valorizzassero spazi abbandonati o che rispondessero a un’esigenza specifica di un quartiere, coniugando così la vita notturna e la vita diurna. Una chiave di lettura interessante che però facciamo ancora fatica a fare nostra, perché è ancora da poco che ci occupiamo di queste politiche”.
Gli stimoli raccolti nei giorni del Night Summit verranno affrontati assieme alla Giunta comunale, per cercare di migliorare l’approccio con il quale si gestisce la notte della città di Trento.
Durante l’ultimo anno, però, secondo Casonato qualcosa si è mosso. “Siamo partiti con la consapevolezza che sarebbe stato un percorso lungo, ed effettivamente è così – ammette -, ma sento che abbiamo fatto dei passi in avanti su tre fronti. Il primo è che, grazie al programma di attività culturali Trento Aperta, stiamo cercando di estendere le attività serali e notturne a spazi diversi, come Piazza Dante, le Albere e il Giardino Solzenicyn. Poi stiamo facendo anche dei passi in avanti nel dialogo con le parti interessate, in modo particolare con la comunità studentesca”.
Infine, aggiunge la consigliera comunale, sta cambiando l’idea di politiche notturne. “Siamo partiti con l’idea che il ‘sindaco della notte’ dovesse essere semplicemente una persona che media i conflitti – dice Casonato -, mentre ora stiamo passando a un’idea di promozione della vita notturna. Parliamo di un fenomeno sociale che non si può impedire: si può solo incanalare in altre zone in determinati orari per garantire il diritto alla quiete e al riposo dei residenti”.
Anche se il Regolamento per la convivenza tra le funzioni residenziali e le attività economiche, attivo da inizio gennaio, istituisce una patente a punti per gli esercizi che somministrano alimenti e bevande, lo scopo dell’amministrazione comunale è quello di risolvere le tensioni attraverso il dialogo. “Vorremmo ricorrere al Regolamento il meno possibile – spiega Casonato -; finora ci sono state alcune sanzioni nei confronti di locali ma mai sottrazioni di punti”.
È scaduta il 28 maggio (ma a breve, anticipa Casonato, sarà istituito un nuovo provvedimento) l’ordinanza che riguardava l’area di Santa Maria Maddalena, luogo nevralgico della “movida”. Lì, per i pubblici esercizi, c’era il divieto di vendita d’asporto dalle 24 alle 7 e l’obbligo di dotarsi di steward addetti al controllo della vita notturna. Intanto a partire dal 1° giugno (e fino al 13 luglio) la funivia di Sardagna il mercoledì sera garantirà le corse fino alle 23.30, grazie ad un accordo tra Comune di Trento e Trentino Trasporti. Questo servizio riprenderà poi a settembre fino a fine ottobre.
Alle critiche mosse al viaggio a Montréal, con 1.400 euro spesi per il volo oltreoceano, Casonato risponde: “Sicuramente c’è una scarsa comprensione della necessità di occuparsi di questi temi e di formarsi. È normale che si debba fare una trasferta, anche all’estero, per rappresentare il proprio territorio e raccontarlo, al di là delle politiche della notte. Mi viene anche da pensare, però, che il fatto che io sia una giovane donna non abbia aiutato”.
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