È stata inaugurata, mercoledì 25 maggio, la nuova sede della School of Innovation UniTrento in via Tommaso Gar, nel cuore della città universitaria. Un ambiente che invita a sperimentare e a lavorare in gruppo, grazie all’arredo e agli spazi modulabili. Il rettore dell’Università di Trento, Flavio Deflorian, “Qui la creatività diventa progetto, la conoscenza si mette al servizio del territorio”.
Dopo il successo delle iniziative sperimentali con oltre 2mila studenti coinvolti tramite il CLab dal 2013 e oltre 1,5 milioni di autofinanziamento, la School confermata come struttura interdipartimentale di Ateneo per l’innovazione didattica. La School of Innovation trova casa, non uno spazio qualsiasi, ma un vero e proprio hub pensato per assecondare l’incontro tra studenti e imprese e stimolare la creatività, la capacità di ragionamento.
Dopo essere stata ospitata in varie sedi cittadine tra cui l’ultima nei locali dell’Istituto Artigianelli in piazza Fiera; ora la School of Innovation, con la sua attività di punta, il Contamination Lab ha dunque una sede tutta sua. Oltre 900 metri quadri di superficie pronti ad ospitare le attività di coworking e di didattica innovativa, le presentazioni e gli incontri con le realtà imprenditoriali del territorio che si rivolgono alla School of Innovation per risolvere problemi aziendali con l’aiuto di studenti e studentesse dell’Ateneo.
A inaugurare i nuovi spazi sono stati il rettore Flavio Deflorian insieme al direttore della School of Innovation, Sandro Trento e alla presenza della presidente della Fondazione HIT-Hub Innovazione Trentino, Ivonne Forno e dell’attore e regista Andrea Albertini che ha offerto una piccola dimostrazione di “teatro d’impresa”.
“Quando la School è nata – ha spiegato il direttore Sandro Trento durante la cerimonia – c’era un pregiudizio da abbattere. Si diceva che imprenditori si nasce, non si diventa. E tantomeno si può insegnare a esserlo. Ma che ci sia tanto bisogno di imprenditori carismatici e capaci di innovazione nel nostro Paese, lo sappiamo. Allora, era il 2013, i Contamination Lab in Italia non esistevano. Non c’erano modelli da imitare. A Trento abbiamo costruito qualcosa di davvero nuovo. Questo è un luogo dove le aziende dialogano e partecipano alla vita dell’Ateneo e alla formazione degli studenti in veste di mentori, partner e acceleratori. Dove ci sono le condizioni per la nascita di spin off e dove le idee e il cambiamento tecnologico diventano progetti concreti di sviluppo. Quello che chiamiamo ‘contaminazione di idee’. E oggi quel progetto ha anche una dimensione fisica, è un luogo di aggregazione e di crescita, dove si respira un’aria diversa e dove sarà bello trovarsi e stare insieme».
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