“…Dodici ore fa, dopo vent’anni di oppressione, abbiamo riconquistato la libertà. Non vogliamo separarcene mai più! Viva l’Italia viva la libertà!”
Con queste parole Tancredi, “Duccio”, Galimberti conclude il discorso pronunciato a Cuneo, in piazza Vittorio Emanuele II, il mattino del 26 luglio 1943. In quest’ultimo discorso Duccio espone tutti i suoi pensieri antifascisti, ma nel suo discorso c’è una lungimiranza senza pari. A guidare il popolo dovrà essere una nuova classe dirigente, mai compromessa con il regime, di specchiata moralità. In quei giorni di fine luglio lo studio di Galimberti è il crocevia organizzativo dell’antifascismo provinciale. Venne tuttavia arrestato nel novembre del 1944 e per quasi un mese torturato dalle camice nere, in seguito ucciso il 4 dicembre. Cuneo, e l’Italia intera, lo ricorda ancora come uno dei più importanti personaggi dell’antifascismo italiano. Oggi con l’arrivo del Giro d’Italia proprio nella città di Galimberti, si vuole ribadire che chi ama lo sport odia il fascismo!
La tredicesima frazione vede i corridori ripercorrere alcuni tratti finali della Milano-Sanremo. Infatti si partirà proprio dalla cittadina ligure dirigendosi verso l’unica asperità di giornata il Colle di Nava, per poi scollinare e dirigersi verso il Piemonte e Cuneo. La notizia che sconvolge le dinamiche del gruppo è che Romain Bardet si ritira dal Giro d’Italia, causa malessere allo stomaco. La fuga di giornata vede cinque uomini, che mettono davvero paura all’intero gruppo. Infatti le squadre dei velocisti riescono a recuperare sui fuggitivi solo all’ultimo km. Nella volata finale questa volta il treno della Groupama FDJ è perfetto. Arnaud Demare risulta essere imbattibile e la miglior ruota veloce di questo Giro d’Italia.
Vittoria deliziosa quella di Demare che consolida ancora di più la maglia ciclamino. Deliziosa tanto quanto la specialità nelle case del Cuneese: le paste di meliga. questo particolare biscotto è dato dall’unione della farina normale con quella di mais, burro, uova e zucchero. Solitamente vengono servite assieme allo zabaione e accompagnate da un bicchierino di un moscato dolce.
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