“Nei quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi ha già troppi impegni per scaldar la gente d’altri paraggi”. De André apre così la canzone La città vecchia. In questa canzone, una delle primissime dei componimenti di Faber, emerge prepotentemente la sua dialettica e il suo pensiero. Il cantautore pesca nel vissuto di una città dalla storia antica annoverata anche tra le repubbliche marinare, e da buon narratore pesca tra i vicoli dove si muove il popolino, non di certo la borghesia o i benestanti. I nostri corridori mestieranti di fatica e coraggio oggi arrivano proprio a Genova, ripercorrendo anche la storia recentissima attraversando il nuovo Ponte San Giorgio, costruito dopo il crollo del Ponte Morandi.
Ecco finalmente la tappa più lunga di questo centocinquesimo Giro d’Italia. 204 km da Parma a Genova. 2500 metri di dislivello con tre gran premi della montagna. Una tappa mossa che può favorire la fuga se non controllata a dovere dal gruppo. Infatti, già dalle prime battute scappano al controllo del plotone 21 corridori. Il Valico di Trensasco a circa 30 km dal traguardo crea una frattura nel gruppo dei fuggitivi. Gijs Leemreize (Jumbo-Visma), Stefano Oldani (Alpecin-Fenix) e Lorenzo Rota (Intermarché) abbandonano i compagni di fuga e fanno il vuoto. Sono loro tre che si giocano il successo di tappa in una volata tatticissima. Stefano Oldani riesce ad imporsi negli ultimi 100 metri, regalandosi la prima vittoria in una grande corsa e naturalmente la doppietta azzurra in questo Giro d’Italia.
Al solo nominare Genova vengono in mente la pasta al pesto che tutti sanno fare, ma solo i veri genovesi ne custodiscono il segreto. Innanzitutto rigorosamente ed esclusivamente bisogna utilizzare il basilico di Prà (uno dei quartieri della città), infine la pasta che meglio si sposa con questo sugo è sicuramente la trofia. E chissà se i nostri corridori avranno l’occasione di mangiare un bel piatto di trofie al pesto. Qualora invece non potranno deliziarsi in questo modo, allora basta fermarsi in uno dei panifici cittadini e chiedere un pezzetto di focaccia. Altro piccolo pezzo di paradiso da non perdere e da consumare o con i salumi o “pucciata” nel caffelatte per cominciare bene la giornata.
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