“Con cuore felice metto questo albero sulle rive delle onde del Balaton che avrà foglie al di là della mia vita provvisoria
Le sue radici entrano profonde nell’eterna e fiera terra magiara tormentata sempre nella storia
Ma ogni fronda dia un saluto a coloro che venendo qui amano la poesia che fa nascere gentilezza e giustizia nell’uomo di ogni nazione”.
Salvatore Qausimodo dedica queste parole nel 1961, piantando uno dei tigli del Giardino della poesia, della scienza e della creatività di Balatonfured. Il parco è ricco di citazioni di poeti e premi nobel che hanno contribuito a piantare questi alberi. La passeggiata a Balatonfured e il dolce sciabordar del mar d’Ungheria, altro nome per il lago Balaton, invita alla calma e alla pace. Sentimenti che i corridori potranno concedersi esclusivamente alla fine della terza frazione del Giro d’Italia.
La terza tappa è interamente pianeggiante con arrivo proprio a Balatonfured. Il primo colpo di pedale parte a Kaposvar e immediatamente scattano tre uomini in fuga. Samuele Rivi si unisce ai soliti Mattia Bais e Filippo Taiani. Successivamente i corridori seguono il profumo dell’acqua e puntano al lago Balaton. Qui costeggiano le sue coste e a 27 km dall’arrivo la fuga di giornata viene ripresa. Il gruppo scala l’unico gpm di giornata a Tihany, vinto però dall’olandese Eenkhoorn. Infine a Balatonfured è tutta una questione di esplosività e i treni dei velocisti si preparano per un arrivo adrenalinico. Marc Cavendish regola la volata di forza e potenza. Nessuno dei suoi diretti avversari è riuscito a mettere le ruote davanti a Cannonball.
La maglia rosa è salda sulle spalle di Mathieu van der Poel e potrà godersela anche durante il giorno di riposo di domani, tuttavia già da martedì bisognerà difenderla con i denti sulle rampe dell’Etna.
La corsa rosa saluta così le terre ungheresi. A fine pasto quindi è meglio concedersi una buonissima Dobos Torte. Il dolce magiaro che imperversa in ogni pasticceria è una vera leccornia: sette pan di Spagna ricoperti e uniti da burro e cioccolata, mentre la guarnitura finale è un ultimo pan di Spagna caramellato. Il brindisi, invece, si fa con il tokaji aszù, un vino dolce arricchito dall’essenza tokaji, base del sapore ricreata dall’alterazione delle uve attaccate dalla muffa nobile. Perciò in alto i calici per Mathieu van der Poel, Egészségedre e appuntamento a martedì!
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