Va al film “Burning Flower” del coreano Hoyeon Won il Premio “Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina” del Trento Film Festival, che ogni anno viene assegnato all’opera cinematografica iscritta al concorso che meglio sappia rappresentare le genti di montagna, seguendo il criterio del rigore documentario etno-antropologico. Lo ha decretato la giuria, dopo aver visionato ben undici film, per il potente messaggio sulla difficile resistenza delle Terre Alte.
Il premio è stato consegnato dal Presidente del Museo di San Michele Ezio Amistadi durante la cerimonia che si è svolta al Cinema Modena di Trento, una delle sedi delle proiezioni cinematografiche del 70° Trento Film Festival.
Questa la motivazione della giuria composta tra gli altri da due esperti ad indirizzo etnoantropologico: «Un’anziana, ma ancora energica allevatrice di vacche abbandona il mestiere al quale ha consacrato la vita, impara a leggere e scrivere e costruisce una nuova, moderna casa in cui si trasferisce portando con sé brani del passato selezionati con disincantata lucidità: eppure rifiuta di scendere in città, presso i figli che la sollecitano, e non abbandona le alte terre; così il film rappresenta la metafora perfetta di una montagna che non può mantenere o recuperare un assetto tradizionale e, nel confronto con un modello urbano potente, pervasivo e seducente, deve individuare la via per costruire e affermare la propria identità».
Il premio “Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina” è pari a 500,00 euro. Elevata la valenza culturale ed etica nella valorizzazione di un’opera che documenta in maniera rigorosa situazioni etnoantropologiche delle genti di montagna.
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