Donne e lavoro in Trentino, Poggio, Gennai e Chilà ne parleranno venerdì 6 maggio a Ravina

L’Italia è al 63° posto del “global gender gap index”: com’è la situazione in Trentino? Se ne parlerà venerdì 6 maggio alle 20.30 al teatro Dematté di Ravina con due donne che a vario titolo operano da un osservatorio privilegiato rispetto a queste tematiche: la prorettrice dell’Università di Trento Barbara Poggio e la sociologa e presidente della cooperativa “La coccinella” Francesca Gennai, che è anche vicepresidente di Consolida.

Modera l’incontro, “Donne e lavoro”, Minella Chilà, neo eletta nel Consiglio delle Donne, un organismo creato dal Consiglio comunale di Trento che presiede ad una rete di circa 15 associazioni che operano all’interno del Comune di Trento.

Tre i livelli di confronto e di studio per tre possibili ambiti di intervento: provinciale, comunale e all’interno di una delle più importanti realtà provinciali, la cooperazione.

“Donne e lavoro” è un appuntamento di “Alla luce del giorno”, la rassegna organizzata dalla circoscrizione di Ravina per accendere i riflettori sulla violenza contro le donne e sulla disparità di genere 365 giorni all’anno, dal 5 marzo al 25 novembre di quest’anno.

Investire sulle donne, sul loro benessere, sui loro salari, sulla loro salute e istruzione, sui servizi alle famiglie, così come sulla loro maggiore partecipazione alla politica e alla direzione di piccole e grandi imprese, ci farebbe tutti più ricchi.

Secondo gli analisti del “World Economic Forum”, infatti, la parità di genere è strettamente correlata al prosperare delle economie e delle società.

Il gender gap in Italia è tristemente noto, siamo al 63° posto del “global gender gap index” e all’87° posto nel mondo per partecipazione e opportunità economica, in Europa peggio di noi fanno solo la Grecia, Cipro e Malta.

E in Trentino? Come si presenta la situazione in una Provincia autonoma dove le risorse per la promozione e l’incentivazione del lavoro femminile non mancano? Dove asili nido e servizi in generale funzionano? E soprattutto che altro si può fare per permettere alle donne di ricoprire cariche di responsabilità ed avere stipendi adeguati alle mansioni svolte e al livello di istruzione raggiunto?

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