“Siamo figlie e figli di un unico Dio”, è questo il cuore del messaggio che l’arcivescovo Lauro Tisi ha lanciato alle comunità islamiche del Trentino in occasione della fine del mese di Ramadan. “Non possiamo non fare tutto ciò che ci è possibile per costruire gesti di convivenza sincera, di accoglienza rispettosa, di pace duratura”.

Un momento storico che è “segnato dalla fatica, dalla preoccupazione, dal dramma, dalla paura”: perciò, secondo monsignor Tisi, la dimensione di fede presente nel cuore di ogni donna e di ogni uomo è “chiamata a riscoprire tutta la sua forza di pace”.

Ecco il testo integrale del messaggio di monsignor Tisi:

“Carissimi Imam e Presidenti delle Comunità Islamiche presenti in Trentino,

carissimi fedeli delle Comunità,

volentieri vi raggiungo tutte e tutti in occasione della fine del Mese di Ramadan di questo 2022. Anno che sembra essere segnato più del solito dalla fatica, dalla preoccupazione, dal dramma, dalla paura. Non mi riferisco soltanto alla situazione di guerra in Europa orientale, che si assomma a tantissime altre situazioni di conflitto, di violenza, di ingiustizia, ma anche a quell’atmosfera di incertezza e forse anche di ansia, che tutti riconosciamo come conseguenza dei mesi drammatici che stiamo vivendo.

Ancora di più, dunque, siamo convinti che la dimensione di fede, indiscutibilmente nascosta nel cuore di ogni donna e di ogni uomo anche quando non viene riconosciuta e vissuta, è chiamata a riscoprire tutta la sua forza di pace; figlie e figli di un unico Dio, non possiamo non fare tutto ciò che ci è possibile per costruire gesti di convivenza sincera, di accoglienza rispettosa, di pace duratura.

Vi ringrazio, quindi, per tutte le belle testimonianze di dialogo e di comune costruzione della pace di cui anche voi siete protagonisti, con le vostre famiglie, le vostre istituzioni e le vostre tradizioni. Voglia il Signore Onnipotente e Misericordioso benedire ogni gesto di amicizia e di incontro tra di noi, con tutti i credenti, con le donne e gli uomini che abitano questo mondo; nella certezza che solo una pace vera può contribuire al progresso e al benessere dell’umanità.

Con la viva speranza che sia stato un Ramadan benedetto, vi saluto con stima e amicizia!”