“In questo contesto così teso e drammatico, la festa del 25 aprile assume un’importanza e una gravità nuove che riportano in primo piano questioni vitali rimaste per molto tempo in ombra. Perché, se ci pensiamo bene, in questi ultimi decenni i valori della Liberazione li abbiamo sempre dati per scontati. La pace, innanzitutto. La democrazia. La libertà. Il pluralismo“.
Queste le parole che il sindaco di Trento Franco Ianeselli ha scelto per celebrare la Giornata della Liberazione a Palazzo Geremia. Dei festeggiamenti che arrivano in un momento difficile per tutta l’Europa a causa del conflitto scoppiato in Ucraina. “La guerra in Ucraina è una sconfitta non solo per l’Europa – ha detto il sindaco di Trento -, non solo per gli organismi internazionali che dovrebbero aiutare a dirimere pacificamente i conflitti prima della loro deflagrazione: la guerra in Ucraina, come ha dichiarato di recente lo scrittore Nicola Lagioia, è la manifestazione del “fallimento della specie umana” oltre che l’evidente dimostrazione che “la democrazia è molto meno contagiosa del previsto”.
“Lo sappiamo bene: questa non è certo la prima guerra da settantasette anni a questa parte – ha proseguito -. Eppure mai come in questo momento sentiamo una spaventosa minaccia incombere su di noi, mai come in questi giorni ci rendiamo conto che gli equilibri costruiti a fatica nella seconda metà del secolo scorso si sono pericolosamente incrinati, che un pretesto qualsiasi potrebbe portare a conseguenze inimmaginabili”.
Vengono in aiuto, in questo periodo buio, i valori della Liberazione che, come ha aggiunto il sindaco Ianeselli, non è stata “solo la fine di una guerra”, ma anche “l’avvio di un grande cantiere che ha pacificato l’Europa, riconciliato uomini che fino a poco prima si consideravano nemici, edificato istituzioni nuove, imperfette eppure vitali, sancito principi inderogabili”.
“Quell’edificio europeo che ha le sue fondamenta nel 25 aprile oggi ci pare incompiuto e poco solido – ha continuato il sindaco -. La condanna dei nazionalismi, la diffidenza nei confronti del populismo e delle sue armi retoriche sembrano meno convinte che in passato”.
La Resistenza e la pace sono due imperativi nel mondo d’oggi, ha ricordato il sindaco di Trento. “Non rassegniamoci all’idea che il 24 febbraio 2022 rappresenti, come sostengono alcuni esperti di geopolitica, un punto di non ritorno e insieme l’inizio di un viaggio a ritroso verso la fine della pace europea e lo scontro costante tra imperi”.
L’invito lanciato da Ianeselli per questo 25 aprile è quello che ognuno si prenda “l’impegno di presidiare di più la vita pubblica, la scuola, i mezzi d’informazione, alziamo di più la voce per difendere i valori della Costituzione. Testimoniamo di più contro la discriminazione e l’intolleranza, senza calibrare il nostro sdegno a seconda della convenienza o della latitudine”.
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