Sono quattro le iniziative che saranno messe in campo per valorizzare il territorio di Sardagna, famoso per le sue castagne, tanto che Michelangelo Mariani, all’epoca del Concilio di Trento, scriveva “Sardagna, difficilmente raggiungibile, popolata dai boscaioli, che coltivano la terra ricavando vino, di scarsa qualità, cavoli e castagne dai boschi soprastanti, è dotata di un mulino”.

C’è l’idea di estendere la coltivazione del castagno, per il quale si vuole adottare la Denominazione Comunale di origine (De.Co.) per tutelare questa peculiarità agro-alimentare. E’ in corso una procedura di caratterizzazione del Dna avviata dalla Fondazione Edmund Mach per avvalorare la specificità del marrone di Sardagna, così da inserire l’ecotipo marrone di castagna nel campo catalogo provinciale.

E’ in fase di implementazione da parte dell’Azienda Forestale Trento e Sopramonte anche la certificazione PEFC sulla gestione delle foreste e del prodotto. Ma non solo. Si vorrebbero anche rafforzare, in chiave turistica, i percorsi a piedi che si snodano salendo da Trento con la funivia di collegamento Trento-Sardagna: di conseguenza diventa fondamentale la sistemazione della vecchia via di collegamento Trento-Sardagna con la realizzazione di un’adeguata cartellonistica informativa che evidenzi l’offerta turistica presente della fascia del basso Monte Bondone (Malga Candriai, Malga Brigolina e Sant’Anna), anche in collaborazione con l’Azienda di promozione turistica di Trento e Monte Bondone.

Questi quattro punti saranno realizzati rafforzando la collaborazione con l’Azienda Forestale e con l’Ufficio Parchi e Giardini del Comune di Trento, per rafforzare il valore del centro in qualità di città urbana, ma con forte connotazione alpina.