“Come Cisl medici chiediamo di intervenire per tempo ad avvisare non solo i medici di base, che rischiano l’interruzione di pubblico servizio senza colpa alcuna, sia la popolazione stessa, soprattutto i fragili, i non deambulabili, coloro che attualmente attendono i medici nelle loro abitazioni per impossibilità a muoversi o per gravi patologie concomitanti”.
Questa la segnalazione di Nicola Paoli, segretario generale di Cisl medici del Trentino, in merito al concerto di Vasco Rossi previsto per il prossimo 20 maggio. Il punto sollevato da Paoli è che “nella settimana di lockdown per l’affluenza di 120mila appassionati di musica rock a Trento, per una circonferenza di 5 km si potrà muoversi solo a piedi; e moltissime strade di accesso saranno chiuse“. Di conseguenza “i medici si troveranno impossibilitati a raggiungere le loro sedi diurne sia a Mattarello, sia a Ravina, sia ad Aldeno; e in minor parte su Viale Verona e Madonna Bianca”.
Come è stato annunciato nella conferenza stampa organizzata dalla Giunta provinciale ieri, 6 aprile, infatti, nella giornata del 19 maggio la tangenziale tra il “Marinaio” e Ravina, in orari che saranno definiti e comunque dopo le 12, sarà chiusa in entrambe le direzioni; si potrà parcheggiare al NOT e a piedi raggiungere tramite un percorso l’arena concerto. La tangenziale sarà riaperta dalle prime ore di venerdì 20 maggio fino circa alle 8.30, per poi essere richiusa fino al mattino di sabato 21 maggio. La chiusura in questo caso sarà dal Ponte di Ravina fino a sud di Mattarello.
“Corre l’obbligo, ad un mese e poco più dal concerto di Vasco Rossi nella frazione di Mattarello – prosegue il segretario generale di Cisl medici del Trentino -, di segnalare alle Autorità competenti ed ai cittadini di Mattarello (6.000 abitanti circa) altrettanti di Ravina, nonché a quanti gravano sugli ambulatori dei medici di base di Mattarello (5 medici), Ravina (3 medici), Trento sud (10 medici) e Aldeno (3 medici), che, ad oggi, né le OOSS della medicina generale, né i medici di medicina generale sono stati ancora avvisati di come potranno raggiungere e lasciare per tempo i loro luoghi di lavoro in auto”.
Paoli solleva inoltre il problema della guardia medica: “E’ impensabile che la guardia medica di Aldeno, singola per ogni notte, o quella di Trento, possa sobbarcarsi l’impatto con 120.000 persone in arrivo – afferma -, che nel resto dell’anno vengono prese in carico da circa 60 medici di base e da due postazioni con cinque medici di guardia diurne”.
“Per non tacere della forte affluenza che si avrà sul pronto soccorso del S. Chiara di Trento – aggiunge Paoli -, a ridosso dell’avvenimento musicale. Pronto soccorso già oberato di lavoro per mancanza di dirigenti medici sia a Trento che a Rovereto e per l’attività inerente il Covid e non solo”.
C’è, infine, la necessità della popolazione di rifornirsi presso le farmacie: “Non ultimo ma non meno importante come si riforniranno in quei giorni i cittadini di Trento nelle farmacie di Trento sud?”.
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