Femminicidio in Val di Fiemme, i sindacati: “Ancora una volta una donna strappata alla vita per mano di una persona a lei vicina”

Viviana Micheluzzi era un’apicoltrice ed era titolare di Dolci Sapori del Bosco

“Ci troviamo di fronte ad un’ennesima tragedia, che vede ancora una volta vittima una donna strappata alla vita per mano di una persona a lei vicina. Un familiare. Oltre la metà delle volte i femminicidi sono compiuti da uomini che avevano un legame affettivo con la vittima. Di fronte a questo dramma ogni parola potrebbe essere ritenuta superflua”.

Cgil, Cisl, Uil e Acli del Trentino commentano così il femminicidio avvenuto oggi (martedì 29 marzo) a Castello Molina di Fiemme. A perdere la vita Viviana Micheluzzi, 51 anni, uccisa con colpi d’arma da fuoco dal marito, Mauro Moser, 56 anni, che poi si è tolto la vita. Micheluzzi era titolare di “Dolci Sapori del Bosco”, un’azienda nata dalla sua passione per l’apicoltura, e madre di tre figli.

“Crediamo che davanti ai femminicidi – commentano i segretari di Cgil, Cisl, Uil Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti e il presidente delle Acli del Trentino Luca Oliver – non non debba mai prevalere il silenzio né la rassegnazione. Al contrario questi fatti sconcertanti devono essere monito perché la violenza contro le donne sia un tema di cui discutere, di cui farsi carico donne e uomini insieme perché è responsabilità di tutti agire per contrastare e sconfiggere quella che è una vera e propria piaga per la nostra società”.

Anche l’assessora alle politiche sociali della Provincia Stefania Segnana esprime “profondo dolore” per quanto accaduto “e un pensiero di affetto per i figli rimasti soli dopo il dramma odierno e di solidarietà all’intera comunità. Comunità che auspico sappia stringersi attorno ai ragazzi per dare loro la forza di superare questa terribile prova”.

Segnana, di fronte all’ennesimo femminicidio, ribadisce inoltre “l’impegno della Provincia nel contrasto alla violenza contro le donne e l’invito a tutte coloro che si trovano in una situazione di violenza domestica a rivolgersi ai servizi territoriali e alle autorità competenti”.

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