Tutto esaurito, il teatro Zandonai di Rovereto, nella serata di venerdì 25 marzo, per le premiazioni del Sipario d’Oro 2022: un evento che non è stato soltanto una festa per celebrare e valorizzare il teatro amatoriale a livello nazionale, ma ha costituito un momento di riflessione sui temi, purtroppo, di grande attualità come la pandemia e la guerra in Ucraina.
Prima delle premiazioni, però, e dopo il “Match di improvvisazione teatrale” che ha aperto la serata, la Compagnia di Lizzana ha voluto condividere con il pubblico un pensiero per l’Ucraina attraverso immagini relative al dramma dei profughi e con la lettura della poesia “Della qualifica dell’emigrante” che Bertolt Brecht aveva scritto prima che la follia di un uomo scatenasse la seconda Guerra mondiale. “La dedichiamo – è stato detto – a tutti gli uomini, le donne e i bambini che fuggono dalle guerre con la speranza che trovino frontiere europee aperte e accessibili e soprattutto, varcati i loro confini, la nostra accoglienza”.
“Quando abbiamo programmato questo Sipario d’Oro eravamo molto in ansia (dopo due edizioni penalizzate a causa del Covid ndr) e invece è andato tutto benissimo” ha detto Marisa Bruschetti ringraziando tutti coloro che hanno permesso di realizzare questa edizione. Ma un grazie particolare è stato rivolto al pubblico, alle compagnie e “ai ragazzi delle scuole superiori, sia a chi si è messo a disposizione per la Giuria Giovani sia a tutti gli altri che sera dopo sera si sono appassionati agli spettacoli in programma al Teatro Zandonai e a Lizzana”.
Per quanto riguarda le premiazioni, vincitore assoluto del Concorso nazionale Sipario d’Oro come miglior spettacolo è stato “L’acquario” della Compagnia dell’Eclissi di Salerno. Ecco la motivazione: “Lontanamente ispirato ai personaggi comici e frustrati di Neil Simon, Claudio Grattacaso costruisce una perfida commedia made in Italy di fallimenti e umorali riscatti consolatori che lasciano ogni cosa come prima di quel rituale incontro fra vecchi amici in cui si sono rinfacciati di tutto fino a mettere in discussione il loro giovanile sodalizio fatto di menzogne reciproche, dissimulazioni continue e private disfatte. E’ la storia di tre uomini giunti in età ormai matura, ma che sostanzialmente non sembrano essere cresciuti mai, costretti da particolari circostanze a guardarsi allo specchio come non avevano mai fatto. E se le varie tematiche di cui si nutre la rappresentazione sembrano anche rimandare ai nodi teatrali pirandelliani di realtà e finzione – quelli che servono per arrivare ad una verità sempre più parziale e soggettiva -, lo spettacolo riesce ad attenuarne i toni drammatici indirizzandoli verso effetti brillanti, o decisamente più comici; grazie, principalmente, alla bravura dei tre splendidi interpreti che, ciascuno a loro modo, riescono a rendere plausibili e “veri” i rispettivi personaggi, e ad un regia attenta e misurata che è riuscita a far convivere nello stesso spazio scenico il tragicomico delle situazioni, con qualche evidente richiamo al teatro di Eduardo De Filippo
Per quanto riguarda gli altri riconoscimenti in palio, il Premio del pubblico è andato a “Il cornuto immaginario” del Teatro dei Pazzi di San Donà di Piave (Venezia) mentre il Premio Fabio e Alberta Barberi è stato assegnato a Federico Boaria della Compagnia Teatrale La Trappola di Vicenza quale miglior promessa del teatro amatoriale per il suo ruolo ne “Le mirabolanti fortune di Arlecchino e peripezie dei comici dell’arte”. Premiati per il migliore allestimento Giuseppe Petriccione e Vincenzo Russo dell’Associazione Artistica 30Allora di Caserta in concorso con “L’ultimo scugnizzo”. Il titolo di miglior attrice è stato assegnato a Marica Rampazzo protagonista ne “Il cornuto immaginario” del Teatro dei Pazzi di San Donà del Piave, quello di miglior attore, invece, a Nicola Marconi in scena con “Ben Hur – Una storia di ordinaria periferia” della Compagnia Teatrale La Moscheta di Verona. Pino Fucito è risultato il miglior regista con “Le mirabolanti fortune di Arlecchino e peripezie dei comici dell’arte” (Compagnia Teatrale La Trappola, Vicenza): a lui è andato il Premio Paolo Manfrini per ricordare la vera anima del Sipario d’Oro che lo ha promosso e guidato fino alla sua scomparsa nel 2018.
Impegnativo il lavoro svolto dalla giuria composta da una cinquantina di studenti in rappresentanza di sei istituti scolastici superiori della città (i licei Rosmini, Filzi e Depero, gli istituti tecnici Marconi e Fontana e l’Istituto alberghiero). Dalla discussione finale è emerso il vincitore del Premio dei Giovani per il miglior spettacolo, vale a dire “Ben Hur – Una storia di ordinaria periferia” della Compagnia Teatrale La Moscheta di Verona.
Nella sezione Circuito, invece, che si è svolta in cinque teatri della Vallagarina, il vincitore della Targa Cofas – Gradimento del Pubblico Circuito è stato il Gruppo Teatrale Prove de Teatro di Calliano con “Maremma maiala”.
E nei teatri della Vallagarina il Sipario d’Oro torna quest’estate con un’edizione che vedrà la presentazione degli spettacoli non al chiuso nei teatri ma all’aperto in luoghi particolarmente suggestivi.
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