“Il cantiere ha raggiunto il cuore della Cattedrale, ponendoci continuamente davanti a nuove scoperte”. Il vescovo Lauro Tisi ha commentato così i lavori di restauro del Duomo di Trento, che ha visitato oggi assieme al presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti e all’assessore Mirko Bisesti. I lavori, iniziati ormai nel 2017, dovrebbero concludersi entro la primavera del 2023.
“In questi tempi drammatici – ha continuato monsignor Tisi – queste pietre ci riconciliano con l’umano, perché vi possiamo cogliere il genio e la fede di chi l’ha innalzate. Esse ci parlano di volti, storie e incontri che hanno caratterizzato la vita della nostra comunità e della Chiesa nei secoli. Devo esprimere un grande ringraziamento all’Ente pubblico per il suo fondamentale contributo e sono riconoscente al mio predecessore, monsignor Luigi Bressan, per aver fortemente voluto questo intervento: lui ha seminato, io semplicemente raccolgo”.
Sono stati Ivo Bonapace, architetto direttore del cantiere, e Edoardo Iob, ingegnere responsabile del procedimento, a fare da guida alle due delegazioni, che hanno potuto osservare lo stato di avanzamento dei lavori nella sezione orientale della Cattedrale, con transetto, tiburio e abside. Questo è il terzo e ultimo lotto di un intervento iniziato ormai nel 2017. I lavori sono curati dalla ditta Lares di Venezia, e proseguono con i restauri dei paramenti lapidei e il consolidamento strutturale della fabbrica, sia per quanto riguarda i marchi murari e i piloni sia per quanto concerne archi e strutture a volta, con l’ausilio dei sistemi di indagine già usati nelle precedenti parti dell’intervento.
Anche le superfici affrescate sul lato nord e sud del transetto, dove si trovano 24 preziosissimi dipinti del XII e XIII secolo per oltre cento metri quadrati di estensione complessiva, sono in corso di restauro. Le superfici affrescate sono state sottoposte a numerose indagini conoscitive e a primi interventi di pulitura, e restituiscono ora opere d’arte ormai quasi completamente celate da sporco e depositi che non consentivano di apprezzare più l’unicità e la ricchezza della superficie decorata.
Si è provveduto anche allo smontaggio del coro ligneo settecentesco nella zona absidale, per sottoporlo a restauro presso un’azienda locale specializza. Anche l’organo installato nell’abside e realizzato negli anni ‘30 del secolo scorso è stato smontato ed è in fase di restauro. Avviato anche il restauro delle superfici vetrate dell’abside.
“La Provincia riconosce in questa chiesa cattedrale un monumento di straordinario valore storico e artistico – ha detto invece il presidente Maurizio Fugatti -. La sua conservazione è un impegno a tutela della memoria e a custodia di un bene che appartiene al futuro dell’intera comunità. Ringrazio quanti stanno spendendosi con competenza e passione per restituirci presto il Duomo in tutto il suo splendore”.
Da parte dell’assessore all’istruzione Mirko Bisesti un pensiero al valore didattico e monumentale del Duomo di Trento: “Al di là di ogni credo, non si può che riconoscere il grande valore artistico e simbolico di un’opera come la nostra cattedrale. Uno scrigno prezioso, che va preservato e posto all’attenzione e all’ammirazione delle nuove generazioni”.
I lavori stanno rispettando le scadenze programmate e dovrebbero terminare entro la primavera 2023, ponendo così fine all’intervento di restauro complessivo interno alla Cattedrale iniziato nel 2017, preceduto dal restauro esterno dei primi anni 2000.
L’importo complessivo dei lavori è pari a 8.530.000 euro di cui 2.750.000 euro per interventi di consolidamento strutturale e miglioramento sismico e per interventi accessori di completamento. La Provincia Autonoma di Trento interviene con un contributo pari al 75% del totale dei costi, per il resto a carico dell’Arcidiocesi di Trento e del Capitolo della Cattedrale.
Durante l’incontro di stamani, progettisti e maestranze hanno voluto ricordare la recente scomparsa della ricercatrice milanese Giovanna Alessandrini, già direttrice dell’Istituto “Gino Bozza” del CNR per la conservazione e valorizzazione dei beni culturali, coinvolta sin dal 2000 nel restauro del Duomo di Trento. Di lei tutti hanno riconosciuto l’altissima competenza, oltre alla grande generosità e dedizione.
Per la Provincia erano presenti, oltre a Fugatti e Bisesti, il Sovrintendente Franco Marzatico e l’architetto Fabio Campolongo. In rappresentanza della Diocesi, accanto al vescovo Lauro, il decano del Capitolo della cattedrale monsignor Lodovico Maule, l’economo Claudio Puerari, il direttore del Museo diocesano Michele Andreaus
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