“Questo è un messaggio di protesta“. Inizia così il video pubblicato sui social da John Mpaliza, attivista per i diritti umani che sta portando avanti la Marcia dei Bruchi: la Marcia, partita da Borgo Valsugana il 4 marzo, è rivolta alle scuole di ogni ordine e grado del Trentino Alto Adige ed accende i riflettori su pace, giustizia e diritti umani.

Mercoledì 23 marzo saranno 800 i bambini delle seconde, terze, quarte e quinte elementari che cammineranno a Gardolo. Bambini delle Pigarelli, di Sant’Anna e di Meano. Il percorso è di 1 km e 300 metri, che saranno attraversati in 30-45 minuti. “Noi stiamo facendo le cose in regola – precisa Mpaliza -, sono manifestazioni autorizzate. La questura è stata informata quasi due mesi fa che ci saranno queste manifestazioni. Non ho ancora avuto problemi o inviti a modificare qualcosa”.

A Gardolo, però, sono sorti degli intoppi. “La polizia municipale di Trento – prosegue Mpaliza – decide di far camminare 800 bambini piccolissimi sul marciapiede per 1 km e 300 metri perché non si può chiudere la strada. E’ un marciapiede stretto e molto pericoloso: lo conosco perché è vicino a casa mia, ci passo tutti i giorni”.

L’attivista sottolinea che, per il resto, è molto contento di come sta andando la marcia, che oggi (martedì 22 marzo) ha coinvolto 1700 studenti trentini, che da Piazza Dante hanno camminato fino al parco del quartiere delle Albere. Per tutto il cammino sono stati presenti Paolo Piccoli, presidente del consiglio comunale, e l’assessora alla cultura Elisabetta Bozzarelli; a inizio incontro hanno portato il loro saluto il vescovo Lauro Tisi e il sindaco di Trento Franco Ianeselli.

+++ John Mpaliza ha comunicato che la questione si è risolta: i bambini domattina non dovranno essere costretti negli spazi del marciapiede, pericoloso perché stretto.